Perugia, 14 set. (LaPresse) – Sedici persone sono state arrestate in tutta Italia nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, su richiesta della procura di Perugia, nell’ambito dell’inchiesta Apogeo, grazie alla quale è stata scoperta una organizzazione dedita a truffe, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti con l’aggravante del metodo mafioso. I Ros dei carabinieri e il Gico della guardia di finanza sono intervenuti nelle province di Perugia, Caserta, Ancona, Firenze, Padova e Pesaro.

E’ scattato allo stesso tempo il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili per un valore stimato di oltre 100 milioni di euro. L’organizzazione aveva base operativa a Perugia e operava in Umbria, Toscana, Marche e in altre zone del territorio nazionale. A capo di tutto era un gruppo di persone di origine campana residenti nel capoluogo umbro, collegate con alcuni esponenti del clan camorristico dei Casalesi.

Il gruppo reinvestiva i proventi dei Casalesi creando o acquistando società nel settore alberghiero, della ristorazione e dell’edilizia, molte della quali con sede inesistente o fittiziamente collocata all’estero, e intestate a prestanome. A volte venivano acquisite attività imprenditoriali in difficoltà finanziarie che, una volta svuotate della loro sostanza economica, venivano utilizzate per il compimento di sistematiche truffe a danno dei fornitori, false fatturazioni per operazioni inesistenti e distrazioni di capitale, e poi venivano fatte fallire.

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