Torino, 6 ago. (LaPresse) – Turi Vaccaro, il No Tav di 57 anni che giovedì sera è salito su un albero alto 20 metri per protestare contro il cantiere dell’alta velocità a Chiomonte, in Val Susa, è sceso. Decisivo è stato l’intervento di Don Luigi Ciotti, il sacerdote alla guida di Libera e del Gruppo Abele, che lo stesso Vaccaro aveva interpellato in giornata. Turi ha trascorso 48 ore sull’albero, senza mangiare e bevendo soltanto la sua urina. Ieri i vigili del fuoco avevano cercato di convincerlo a scendere dall’albero ma il No Tav aveva deciso di continuare la sua protesta e ha dormito a testa in giù, appeso per i piedi. In un messaggio lanciato ai compagni a terra, il 57enne aveva dichiarato di fare “resistenza passiva”. Vaccaro è un no global conosciuto in tutta Europa. Qualche anno fa, in una base Nato olandese, tentò di bloccare due aerei. E’ solito vivere nei boschi della Val di Susa, da solo, dormendo in grotte o giacigli e mangiando vegetali. Lo scorso 27 giugno, durante lo sgombero da parte delle forze dell’ordine dell’area del cantiere della Tav a Chiomonte si era buttato sull’autostrada correndo verso una grossa gru, ma era stato fermato dalla polizia.

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