"Contact tracing da indirizzare verso non vaccinati"
Azzerare la quarantena per chi è vaccinato con booster (o doppia dose da meno di quattro mesi) venuti a contatto con un positivo, in ragione del sistema di tracciamento saltato. E’ la richiesta che le Regioni hanno avanzato al governo e sulla quale l’esecutivo cerca una sintesi, sentito il parere del Cts. Le condizioni proposte per non entrare in quarantena sono quelle di una “auto-sorveglianza e segnalazione a seguito di comparsa di sintomi” e l’uso obbligatorio di FFP2 (o superiore) in tutti gli ambienti frequentati, ma nessun test alla fine dell’auto-sorveglianza. Inoltre, l’invio automatico di un SMS/mail ai contatti segnalati, con indicazione di quarantena per contatti non vaccinati, autosorveglianza per i vaccinati, test nel caso di comparsa di sintomi.
I governatori chiedono in sostanza di orientare le attività di contact tracing verso i soggetti non vaccinati e le situazioni/contesti a maggior rischio di diffusione o le comunità chiuse, il mantenimento della quarantena per tutti i contatti non vaccinati, un’attenzione e una strategia di testing nei contesti a rischio per condizioni di salute (immunocompromissione) o per setting (contesti sanitari o socio-assistenziali), la graduale attivazione di meccanismi di automatizzazione per la comunicazione dei provvedimenti di isolamento e quarantena e per la raccolta di informazioni sullo stato clinico e sui contatti.
Per i positivi, la richiesta è la fine dell’isolamento dopo 10 giorni senza test, in assenza di sintomi da almeno 3 giorni.
“L’attuale scenario epidemiologico si caratterizza per un’elevata circolazione di SARS-CoV-2 nella comunità, per la presenza di cluster non più distinti tra loro, e l’individuazione di nuovi casi non correlati a catene di trasmissione note con aumento della pressione per i servizi deputati al contact tracing – si spiega -. Le indicazioni Ministeriali vigenti in materia di contact tracing, infatti, comportano la necessità di contattare un numero sempre più elevato di soggetti positivi ed effettuare un proporzionale numero di test per la ricerca di SARS-CoV-2 nei positivi per la negativizzazione e nei contatti. In tale contesto, tutte le Regioni e le Province Autonome stanno garantendo già tutti i possibili sforzi organizzativi per rafforzare i servizi coinvolti nelle attività di contact tracing e contestualmente estendere e rafforzare i punti in cui è possibile effettuare test per la ricerca di SARS-CoV-2. A tale aspetto si aggiunge lo sforzo messo in atto per l’organizzazione della campagna vaccinale, sia orientato ad allargare l’offerta delle prime dosi, sia per garantire tempestivamente l’effettuazione delle dosi booster a tutti i soggetti eleggibili”.
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