Questa mattina si decidono le nuove misure di contrasto alla pandemia. Draghi contro Omicron: "Difendere normalità"
La variante Omicron “ha aperto nuova una fase della pandemia” e per “difendere la normalità raggiunta, dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili”. Mario Draghi risponde ai giornalisti – nella consueta conferenza stampa di fine anno – facendo un bilancio dei suoi 8 mesi di governo e parla anche agli italiani. “I vaccini restano lo strumento di difesa migliore. Invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità”, scandisce il presidente del Consiglio, rivolgendosi a chi ancora non ha provveduto alla dose booster, ma soprattutto a chi non ne vuole neanche sapere della prima somministrazione.
I dati di queste giorni mettono paura, la soglia dei 30mila è stata sfondata e superata. Quasi 6mila nuovi casi positivi (36.293, recita il bollettino di oggi), indice che la recrudescenza della pandemia che corre veloce. “L’errore di molti è stato quello di pensare che l’epidemia non sarebbe arrivata da loro e che certe precauzioni non sarebbero state necessarie. Personalmente sono incline a prevedere il peggio, quindi preferisco agire d’anticipo proprio per difendere quel poco di normalità che ci siamo conquistati”, annunciando diverse misure che saranno sul tavolo della cabina di regia prevista questa mattina. “Per esempio – anticipa l’ex capo della Bce – l’uso di mascherine all’aperto, delle Ffp2 in alcuni luoghi di possibile assembramento”. L’ipotesi infatti, secondo quanto filtra da fonti governative, è che la Ffp2 venga resa obbligatoria in cinema, teatri e mezzi pubblici per evitare il tampone a chi non ha fatto la terza dose di vaccino. Senza contare che il dispositivo ‘rafforzato’ venga anche previsto per altri luoghi al chiuso, dove è sempre difficile garantire una corretta aerazione dei locali. Per quanto riguarda, invece, le mascherine all’aperto Draghi apre alle pressioni di governatori e sindaci, molti dei quali hanno provveduto già autonomamente a imporre l’obbligo. Potrebbe infatti essere varata dal governo una disposizione a livello nazionale, qualora l’intera maggioranza trovi la sintesi.
Nella riunione di domani inoltre sarà sciolto il nodo della validità del super greeen pass. Secondo i rumors provenienti da palazzo Chigi, il punto di caduta dovrebbe essere quello di sei o sette mesi, tranne che per gli under 18 – per cui si attende l’ok dell’Ema alla terza dose – che resterà invariato a nove. Il tutto sarà racchiuso in un decreto legge che, non conterrà lockdown per non vaccinati. Non escluso che si studino misure ad hoc per la settimana che va dal 27 dicembre all’Epifania, con un rafforzamento dei controlli soprattutto nei luoghi dove potrebbero essere previsti assembramenti. Una cosa è certa, chi segue il dossier è consapevole che la curva epidemiologica è destinata a salire e non terrà conto delle festività. L’Italia è tra i Paesi europei che stanno rispondendo meglio agli attacchi del virus, ma la battaglia non è ancora conclusa e Draghi lo dice chiaramente: “La proroga dello stato di emergenza non è stato un atto di rassegnazione ma di necessità. Si poteva pensare che si sarebbe potuto prorogare solo alcune delle norme, ma l’evoluzione dei dati ha dimostrato che tutto l’atto normativo andava prorogato”.
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