Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità: Rt stabile a 1,23 incidenza sale a 125

Dovrebbe venire formalizzato oggi l’ingresso del Friuli Venezia Giulia in zona gialla a partire da lunedì prossimo. Da quanto si apprende, col ritorno in zona gialla dopo sei mesi di ‘bianco’, il Fvg sarà la prima regione in cui verranno istituiti i divieti per i no vax, in base a come previsto dal decreto del governo che nel resto d’Italia entrerà in vigore il 6 dicembre. “La settimana prossima saremo sicuramente in zona gialla a meno che non ci sia una riduzione drastica delle ospedalizzazione ma non credo proprio”, la conferma del governatore Fedriga.

Aumenta il tasso di occupazione di posti in terapia intensiva in Italia per casi di Covid-19: è al 6,2% rispetto al 5,3% dell’ultima rilevazione. Lo riporta l’Iss nel suo bollettino settimanale. Sale anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale: all’8,1% rispetto al 7,1%.  Una regione italiana risulta classificata a rischio alto, 18 a rischio moderato. Tra queste, una regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Friuli Venezia Giulia e Marche superano la soglia di attenzione del 10% delle terapie intensive, rispettivamente con il 16% e l’11%.

L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 125 casi per 100mila abitanti rispetto ai 98 per 100mila abitanti della settimana precedente. Nel periodo 3 novembre – 16 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (range 1,15 – 1,30), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. É in leggero aumento e sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero a 1,15 rispetto a 1,09 dell’ultima rilevazione. 

Sono in forte aumento in Italia il numero di nuovi casi di covid non associati a catene di trasmissione (23.971 rispetto a 15.773 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile al 34%. È stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi al 45%, come anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening al 21%.

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