Arriva anche il chiarimento su piccole e medie imprese: potranno sostituire chi è sprovvisto di green pass

Avanti per gradi, con un occhio sempre rivolto alla curva epidemiologica, in queste settimana ‘stressata’ dall’apertura delle scuole. La rotta tracciata da Mario Draghi non cambia. Aver esteso l’obbligo del Green pass a tutti i lavoratori, anche se dal 15 ottobre, nell’ottica del Governo, avrà intanto un benefico effetto annuncio che si sta già concretizzando in un aumento delle prenotazioni per il vaccino. Se il trend di immunizzazione crescerà (arrivando magari al 90% di vaccinati antro la fine del mese prossimo, questa la ‘scommessa’ di palazzo Chigi) e i numeri dei contagi resteranno stabili, o quasi, poi, a inizio ottobre si potrà procedere a una stagione di ‘ritorno alla vita’. Aumentando la capienza massima di cinema e teatri, come chiede il ministro della Cultura Dario Franceschini, o aprendo le discoteche, tema sul quale insistono invece Lega e Iv. Il botta e risposta tra il titolare della Cultura e Roberto Speranza non ha lasciato troppi strascichi: “Abbiamo discusso e tutto viene enfatizzato. Ho sempre avuto una totale condivisione sulla linea di rigore, ma capita a un certo punto di avere opinioni diverse – spiega il ministro dem – Ieri non si è discusso di allargare la capienza ma sostanzialmente sulla data. Non è stata una decisione negativa, ma si è deciso di aspettare il 30 settembre per il parere del Cts e poi decidere”. “Se ci sono treni al 100 per cento, un teatro, un cinema – è però la sottolineatura di Franceschini – con la mascherina e il green pass mi paiono luoghi più sicuri”. Il premier ascolta tutti, ma, in realtà, resta convinto del fatto che, quando sarà il momento, non si dovrà procedere con misure specifici per singoli settori, ma con provvedimenti organici, che seguano un criterio valido per tutti.

In attesa di nuove decisioni del Governo, si vanno definendo i contenuti del decreto approvato ieri. Per i dipendenti della Pubblica amministrazione e per i lavoratori del settore privato la retribuzione si blocca dal primo giorno in cui si presentano a lavoro senza la Certificazione Verde. In particolare nel settore pubblico, dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso anche se, in ogni caso, non sono previste conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione. Nel settore privato, per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista la possibilità per il datore di lavoro di sostituire temporaneamente il lavoratore privo di Certificato Verde. La durata della sospensione e del conseguente contratto di sostituzione si rinnova di 10 giorni in 10 giorni, se il lavoratore continua ad essere sprovvisto di Green pass. Intanto la certificazione verde ottiene il via libera dal Consiglio di Stato: per i giudici non è lesivo della privacy ed è quindi pienamente legittimo. In realtà, però, restano alcune frange di protesta. ‘Sciopero lavorativo generale, a oltranza, in tutto il Paese. Indetto dal popolo. Diffondete ovunque. Avanti tutta finché la dittatura non sarà distrutta! Non ci fermiamo finché non vediamo tutti i criminali della dittatura in galera!’, è il nuovo grido di battaglia lanciato sulla chat Telegram del gruppo ‘Basta dittatura!’ dei ‘No Green pass’, che raccoglie al momento 42.400 iscritti.

La posizione della Lega

La Lega, in sofferenza dopo l’accelerazione sul fronte della certificazione verde, prova a tenere botta. “Se ho perso per l’estensione del green pass? A me interessa fare ciò che serve al Paese”, taglia corto Matteo Salvini, mentre Giancarlo Giorgetti – che si è battuto per la linea “di responsabilità” da tenere al Governo – ammette: “Io capisco, ma non condivido, i no vax. Non condivido e non capisco chi non vuole nemmeno il tampone”.

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