Scuola, Bianchi spinge test salivari per vincere sfida presenza: “Sono la via”

Il ministro dell'Istruzione in audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera: "Bisogna stare allerta"

Vincere la sfida di mantenere la scuola in presenza è “possibile” anche alla vigilia della partenza di un anno “difficile” dove serve comunque “stare allerta perché non è finita”. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ne è convinto: “la scuola deve rimanere aperta, ci lavoriamo da aprile”. Basta dad a profusione ma controllo capillare delle situazioni di contagio “per evitarne la diffusione”. Le eventuali quarantene, comunque, saranno limitate il più possibile. “Possono riguardare un singolo istituto ma non possono essere estese a un comune o a una regione – specifica – isoleremo il cluster, ne vedremo la gravità e le autorità sanitarie decideranno”.

Fra le tanti armi a disposizione per garantire le lezioni in presenza ci sono pure i test salivari, da estendere oltre allo screening nelle scuole sentinella. “Credo siano la via”, dichiara Bianchi. Mentre per quanto riguarda il controllo del Green pass del personale scolastico la privacy sarà garantita. “Dal 13 settembre sul computer del preside, e solo su quello, ci sarà la lista con il bollino rosso o verde. Così si evitano le file e l’umiliante idea del ‘chi si e chi no’. E’ un buon metodo”, spiega. Un diritto che, precisa poi il ministro, deve comunque essere coordinato con “il dovere alla sicurezza”.

Davanti alle commissioni Cultura di Camera prima e Senato poi Bianchi affronta pure lo spinoso tema delle mascherine in classe e della possibilità che queste non vengano utilizzate qualora gli alunni fossero tutti vaccinati. “Nessuno ha intenzione di creare discriminazioni”, spiega mettendo in luce come il Parlamento abbia voce in capitolo in merito. “Questo tema era previsto nel Dl 111 del 6 di agosto. Siete in sede di discussione del dl. Laddove riteniate che non sia un incentivo a vaccinarsi, ma qualcosa di lesivo anche solo di un pensiero, è nelle vostre mani”, dichiara rispondendo a una domanda in merito.

Bianchi sottolinea poi come “per la prima volta” la scuola partirà “con tutti i docenti al proprio posto”. Un risultato frutto di un lavoro “titanico”. Un mondo che, a dire del responsabile di Viale Trastevere, non è “fermo” ma “attivo e dinamico”. Un settore che “ha reagito più di ogni altro all’invito alla vaccinazione” arrivando “oltre il 92%”. Un’adesione alla campagna di immunizzazione che è stata forte anche nei giovani, un segnale importante in vista del suono della campanella. I numeri della fascia di età 12-19 anni, dove quasi il 60% ha già ricevuto la prima dose, soddisfano pienamente pure il generale Figliuolo. Per il commissario all’emergenza la scuola, “maestra di vita”, deve rimanere nella sua versione tradizionale vista la sua importanza “per lo sviluppo sociale dei nostri giovani” che, dopo tanti sacrifici, “se lo meritano”.