Tutto quello che c'è da sapere sull'uso della certificazione verde

Impossibile uscire oggi senza green pass alla mano. Scatta infatti oggi l’obbligatorietà della certificazione per usufruire di una serie di servizi e di attività. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

  • Il green pass serve per bar e ristoranti con consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi, di cui all’articolo 5; musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione; sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; concorsi pubblici.
  • In zona bianca e in zona gialla, teatri, cinema, concerti e altri locali di intrattenimento sono aperti al pubblico esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai possessori di green pass.
  • In zona bianca, la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore rispettivamente a 5.000 all’aperto e 2.500 al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
  • I titolari o i gestori dei servizi e delle attività sono tenuti a verificare che l’accesso avvenga nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazione si rischia una multa da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

 

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