Il nuovo documento dovrebbe entrare in vigore dal 26 luglio. Nel decreto al vaglio dell'esecutivo di Mario Draghi, oltre all'obbligo del certificato, saranno anche inseriti nuovi parametri che ridefiniscono le fasce di rischio

Il governo al lavoro sul prossimo decreto con le misure anti-covid. Al centro il Green Pass e i suoi usi, tema che divide la maggioranza. La lista dei luoghi ai quali si potrà accedere solo con il lasciapassare verde – che sarà rilasciato a chi effettuato al doppia dose di vaccino, è guarito o ha un tampone negativo nelle 48 ore precedenti – pare ormai completa. La cabina di regia che dovrebbe svolgersi martedì, servirà a mettere a punto gli ultimi dettagli con l’obiettivo di trovare una linea comune tra le diverse anime dell’esecutivo. Atteso quindi in settimana il Consiglio dei ministri che dovrebbe dare il via libera alla norma, che potrebbe entrare in vigore il 26 luglio.

L’obiettivo del governo è mantenere tutta l’Italia tutta bianca almeno fino a Ferragosto e scongiurare nuove chiusure.

Per Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza “Il green pass non deve diventare obbligatorio per i ristoranti al chiuso, ma anche per i mezzi di trasporto pubblico come bus e metropolitana. Dal punto di vista tecnologico, non è impossibile applicare questa necessaria misura”, ha detto al Messaggero. “Non possiamo obbligare le persone a vaccinarsi, però chi non lo vuole fare avrà meno opportunità o, quanto meno, dovrà eseguire un tampone antigenico ogni volta che vorrà frequentare luoghi affollati o usare i mezzi pubblici”, ha aggiunto. “Come convincere gli ultra60enni? L’unica strada è quella di un maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale”, dice Ricciardi.

Critico il ministro Garavaglia, che segue la linea dettata dal leader della Lega Matteo Salvini: “inutile creare confusione intorno al green pass. Gli allarmismi sono dannosi per i cittadini, il Turismo e per tutta l’economia nel suo complesso. “Il green pass ha senso solo per entrare in discoteca od allo stadio o per partecipare a grandi eventi, che prevedono una grande affluenza di pubblico”, ha spiegato il numero uno del dicastero del Turismo.

Nel decreto al vaglio dell’esecutivo di Mario Draghi, oltre all’obbligo del certificato, saranno anche inseriti nuovi parametri che ridefiniscono le fasce di rischio – bianca, gialla, arancione e rossa – in base al carico degli ospedali e delle terapie intensive e non solo facendo riferimento all’incidenza del virus.

Per chi viaggia, invece, il green pass sarà indispensabile. Bisognerà mostrarlo prima di prendere treni a lunga percorrenza, navi e arerei. Al momento, invece, pare che non sia necessario su autobus e metropolitane, ma se a settembre la situazione sarà peggiorata non è escluso che questa scelta sia rivista.

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