L’Italia che prova a ripartire tenta di mettere in moto in sicurezza l’esame di maturità e la movida estiva. Per quanto riguarda l’esame di Stato l’iniziativa è della Regione Lazio. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato annuncia la volontà di organizzare entro il 2 giugno un Open Day vaccinale per tutti i maturandi. Il siero in questione sarebbe quello di Johnson&Johnson, che ha il suo grande vantaggio nell’essere monodose. “E’ possibile e lo faremo – dice soddisfatto il governatore della Regione Nicola Zingaretti – è giusto pensare a ragazzi e ragazze che hanno di fronte questa prova, dopo due anni difficili anche per lo studio e la vita sociale”. Una proposta che trova l’assenso di tutte le parti in causa. “Credo sia un’idea condivisibile, utile anche a diffondere maggiormente tra i ragazzi la cultura della vaccinazione”, spiega a LaPresse il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. “Si potrebbe pensare di attuarla in tutte le regioni”, argomenta ancora. E pure le associazioni studentesche apprezzano. “E’ un primo passo verso ciò che chiediamo da tempo – spiega Luca Ianniello, rappresentante della Rete Studenti Medi del Lazio, contattato al telefono – crediamo che la sicurezza nelle scuole debba essere una priorità per garantire una ripartenza a settembre negli istituti”.
E dopo aver terminato le fatiche della scuola i ragazzi avranno davanti a loro un’estate nella quale, almeno all’aperto, si potrebbe pensare anche a tornare in discoteca. All’estero sono già stati effettuati degli avvenimenti pilota e ora un test verrà effettuato anche in Italia. L’appuntamento è fissato per il prossimo 5 giugno al Praja di Gallipoli (Lecce) e al Divinae Follia di Bisceglie (Bari). “L’ingresso sarà consentito a 2mila persone, vaccinati, guariti oppure con un tampone negativo fatto 48 ore prima. E nei giorni successivi all’evento verrà fatto il tampone a chi ha partecipato”, spiega Maurizio Pasca presidente di Silb-Fipe, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. Un’iniziativa che “al momento” ha il via libera della Regione Puglia e che potrebbe essere replicata successivamente anche in un locale al chiuso di Milano “in una data ancora da stabilire”. Del resto quello delle sale da ballo è stato uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia. “Siamo chiusi da 14 mesi, tranne la piccola parentesi estiva in cui è stato aperto il 10% delle attività all’aperto (40 giorni appena)”, sottolinea Pasca precisando come “il 30% delle attività ha chiuso definitivamente e un ulteriore 40% è destinato a chiusure nel caso in cui non si dovesse riuscire ad aprire di nuovo”.

