Diecimila euro di multa. È questa la pena che il giudice sportivo ha inflitto all’allenatore del Milan Massimiliano Allegri “per aver assunto un atteggiamento provocatorio nei confronti di un dirigente della squadra avversaria, al quale rivolgeva ripetutamente anche espressioni offensive; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale”. Il dirigente in questione è Gabriele Oriali, che riveste il ruolo di coordinatore sportivo del Napoli.
L’episodio contestato, e denunciato dal club azzurro, risale alla semifinale di Supercoppa italiana giocata giovedì 18 dicembre a Riad, in Arabia Saudita, e vinta per 2-0 dalla squadra di Antonio Conte. Sarebbe avvenuto intorno al minuto 29 della partita in seguito a uno scontro in campo tra Rabiot e Politano. “Sono cose di campo”, aveva detto Allegri nel post partita cercando di spegnere le polemiche. Il Napoli, però, ha denunciato l’accaduto pubblicando una nota sul proprio sito condannando “l’atteggiamento dell’allenatore del Milan” che “ha pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati“, si legge nel comunicato.
Gravina: “Una figuraccia”
Sul caso è intervenuto anche il presidente della Figc Gabriele Gravina. “Stiamo parlando di una figuraccia. Le sanzioni si applicano in caso di violazione del regolamento sportivo. Qui credo si tratti di un fatto culturale, bisogna riacquistare il senso dell’educazione. Purtroppo offendere sta diventando quasi normale, i movimenti delle panchine sono inguardabili e si è convinti che più si urla in panchina più si possano condizionare le decisioni di campo”, ha affermato il numero uno della Federcalcio.
“C’è solo uno sconfitto all’interno di tutto questo, ed è il calcio. Vale per Folorunsho, vale per i presidenti, per i tifosi e gli allenatori. Stiamo parlando del gioco del calcio e di rispetto, parliamo di fairplay, etica e rispetto, ce lo stampiamo sulle maglie, facciamo campagne e poi ci sputiamo addosso“.

