Spalletti alla Juve, dal tatuaggio agli scarpini: cosa ha detto in conferenza

Spalletti alla Juve, dal tatuaggio agli scarpini: cosa ha detto in conferenza
(photo Gian Mattia D’Alberto/Lapresse)

L’avventura del tecnico sulla panchina dei bianconeri inizia con un nuovo ‘glossario’

La nuova avventura di Luciano Spalletti alla Juventus inizia con un nuovo ‘glossario’. Il tecnico, scelto dal club bianconero per il dopo Tudor, è stato presentato oggi in conferenza stampa. Modulo, giocatori ma anche filosofia. Spalletti è noto per giocare spesso sulla profondità dei pensieri e delle parole, consapevole del fatto che queste hanno il potere di rivelare la verità così come di mascherarla. E i suoi aforismi e metafore proverbiali, diventati ormai uno stile per comunicare, sfruttano questo dualismo per offrire sempre prospettive nuove e significative.

Cosa ha detto in conferenza

Anche nel suo primo giorno in casa della Signora, il tecnico di Certaldo, seppur con il freno a mano tirato per non ‘personalizzare’ troppo il suo arrivo, ha deliziato la platea dei media con alcune frasi a effetto confermando il suo desiderio di tornare a battagliare sul campo, spaziando tra analisi e concessioni all’attualità. Con il tempo e le partite l’animo si ‘scalderà’ e le frasi a effetto si moltiplicheranno, ma intanto ha regalato un piccolo assaggio alternando osservazioni, riflessioni e definizioni sempre fuori dagli schemi ordinari. Ecco lo ‘Spalletti pensiero’ nella sua conferenza stampa di presentazione alla Juventus:

  • “Le parole nuove non affaticano la mente”.
  • “Fortunatamente non sono uno che ha bisogno di essere assicurato del proprio futuro”.
  • “Non dobbiamo essere presuntuosi di niente e non dobbiamo avere nessun tipo di slogan, perché non mi piacciono e rischiano di sostituire i fatti”.
  • “Noi dobbiamo lasciare che sia il rumore del pallone che scorre sull’erba il messaggio che dobbiamo mandare. Se il pallone scivola a quella velocità e i tifosi sentono quel rumore sugli spalti quello è il modo corretto per parlare”.
  • “So quello che sarà il mio comportamento, la differenza la faranno sempre i calciatori”.
  • “Il tatuaggio del Napoli? Il sangue (durante le visite mediche di ieri, ndr) me lo sono fatto tirare dall’altro braccio, di qua volevo non fosse toccato niente…”.
  • “E’ l’autodisciplina che fa la differenza. Se si mantiene nel tempo rispetto, amicizia, lavoro, affetto poi si diventa qualcosa di diverso. E a questa cura ci si fa caso”.
  • “Gli scarpini World Cup dell’Adidas sono quelli che ho sognato sempre. Me li hanno messi a disposizione anche qui ma per timore che non avessero il numero perfetto me li sono portati dietro anche questa volta”.
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