Canta Napoli. E sono note di rinascita. La squadra di Conte esce dalla zona grigia in cui si era infilata nelle ultime settimane e contro l’Inter si prende davanti al pubblico del ‘Maradona’ una vittoria pesante per 3-1 che gli consente di issarsi in vetta solitaria (aspettando domenica la Roma contro il Sassuolo) operando di una lunghezza il sorpasso sul Milan. Con un rigore dubbio firmato da De Bruyne (poi uscito per infortunio) e due azioni in ripartenza geniali concluse magistralmente nella ripresa da McTominay e Anguissa, spezza la striscia positiva di vittorie dell’Inter che durava da sette partite trovando in un colpo solo fiducia, autostima e ottimismo. Serviva una prova di coraggio, cuore e sacrificio per cancellare malumori e cattivi pensieri e il Napoli ha messo tutto dentro, spinta anche da un pizzico di fortuna.
L’Inter sotto di una rete al 33′ per un penalty generoso concesso per un tocco di Mkhitaryan su Di Lorenzo (lesto nel mettere il piede davanti alla gamba avversaria) ha prodotto un grande sforzo colpendo due pali sul finire del primo tempo e riuscendo a reagire anche dopo il doppio vantaggio firmato dallo scozzese al 54′, artefice di un gol capolavoro in contropiede. Ma al rigore di Calhanoglu al 59′ ha subito risposto Anguissa al 66′ con una rete tutta di forza e potenza che ha smorzato ogni tentativo nerazzurro di risalita. La dolce serata partenopea è macchiata dal ko subito da De Bruyne che si infortuna proprio nel momento di calciare il penalty: sconsolato esce dal campo sorretto dai compagni. Per lui un problema al retto femorale che lo obbliga a saltare le prossime partite. Conte senza Holjund si affida a Neres ‘falso nueve’ che vince il ballottaggio con Lucca e la mossa si rivela vincente. La squadra è più dinamica, rapida nei fraseggi e ordinata nel fronteggiare un’Inter che davanti conferma Bonny in coppia con Lautaro Martinez.
Il primo tempo
Ritmi bassi, nessuno vuole rischiare e si palleggia soprattutto per vie orizzontali. Sul piano del ritmo le squadre si confermano attente perché basta un errore per spezzare gli equilibri, come quello di Spinazzola che al 15′ sbaglia un controllo in fase di impostazione, Barella interviene e la palla carambola tra i piedi Lautaro che calcia di prima davanti a Milinkovic bravo e fortunato a respingere con il corpo. Si galleggia sugli episodi e quello chiave arriva al 33′: Mkhitaryan tocca in area Di Lorenzo, l’arbitro Mariani fa proseguire ma poi viene richiamato dal Var e fischia il penalty duramente contestato dai nerazzurri. De Bruyne calcia in maniera perfetta segna ma si fa male al retto femorale ed è costretto ad uscire dal campo. Fuori anche l’armeno che nel contatto si infortuna e raggiunge zoppicante la panchina. L’Inter raddoppia vigore e rabbia e si butta in avanti continuando a spingere colpendo due pali, prima con Bastoni e poi con Dumfries arrivando a pochi centimetri dal pareggio.
Il secondo tempo
La gara è apertissima, nella ripresa il Napoli si affida alle ripartenze e al 54′ raddoppia: Spinazzola lancia in verticale McTominay che lascia rimbalzare il pallone al limite dell’area e conclude al volo incrociando il pallone sul secondo palo. Il Napoli può ora gestire ma un tocco di mano in area di Buongiorno che salta in maniera scomposta in area, restituisce ossigeno all’Inter: dal dischetto Calhanoglu non sbaglia e riapre il match. Ma dura una manciata di minuti. Su una rimessa laterale Anguissa sfrutta un corridoio, si proietta in porta sterza per evitare Dumfries e batte Sommer con un mancino ad incrociare. Il Napoli ora controlla e l’Inter non ha più troppe forze, fisiche e nervose, per ravvicinarsi. Il Napoli canta, si porta a 18 punti, vola in vetta e si rilancia. Per l’Inter l’esame scudetto è rimandato.
Marotta: “Si era detto basta ai rigorini”
“La mia presenza in tv e per dare un contributo al sistema. Il Napoli ha legittimato la vittoria ma l’episodio del rigore è stato determinante ed è nato da una valutazione dell’assistente. L’arbitro non aveva fischiato, meglio di lui non ci poteva essere nessuno. Se dopo 5-10″ interviene l’assistente e si dà rigore questa dinamica avrebbe richiesto l’intervento del Var che non poteva intervenire ma le immagini avrebbero dato molta chiarezza”. Così il presidente dell’Inter Beppe Marotta, a Dazn, dopo la sconfitta sul Napoli e il rigore dubbio fischiato a favore dei campioni d’Italia. “Sto facendo una valutazione di quanto avvenuto in campo, tenendo conto delle riflessioni fatte da Rocchi. Dobbiamo cercare chiarezza e capire cosa vuol dire ‘rigorino’. La vittoria del Napoli è scaturita da questo episodio che ha cambiato la testa dei giocatori. Io sono per la centralità dell’arbitro. Se interviene un assistente in un’ottica ridotta un arbitro non può farsi condizionare così facilmente”, ha aggiunto. “Quel rigore ha creato amarezza e arrabbiatura, il condizionamento c’è stato. Il Napoli avrebbe potuto vincere lo stesso, ma mi riferisco alla cronologia della partita e alla decisione presa dall’arbitro”, ha concluso.
Conte: “Marotta, così crea alibi ai giocatori”
“L’episodio del rigore per il Napoli? La differenza tra Napoli e l’Inter è che loro appena possono mandano Marotta, mentre qui vengo sempre io. Non bisogna dare alibi a giocatori ed ambiente, io non lo avrei permesso ad un mio dirigente di venire a fare queste considerazioni. Che lasci le cose a chi gioca le partite, lo dico con tutto il rispetto. Così non va bene, mi sono sempre difeso da solo e non ho mai chiesto ai presidenti di farmi da papà con difese d’ufficio”. Così Antonio Conte, tecnico del Napoli, a Dazn, dopo la vittoria sull’Inter.
Ex arbitro Saccani: “Mariani ‘spinto’ dall’assistente”
“Chi ha spinto Mariani a concedere il penalty? L’assistente numero uno. Per me non era rigore”. Così l’ex arbitro Massimiliano Saccani, ospite fisso de “Il Sabato al 90º“ in onda questa sera alle 23 su Rai Due. In un video pubblicato sui canali social di RaiSport l’ex fischietto ha commentato l’episodio che ha aperto le marcature di Napoli-Inter. Il contatto in area tra Mkhitaryan e Di Lorenzo, secondo Saccani, sarebbe regolare e l’arbitro Mariani avrebbe fischiato la massima punizione ‘in differita’ su indicazione dell’assistente.
Chivu: “Sprecate energie per litigare”
“Abbiamo preso due pali, siamo andati sotto nonostante la reazione e nel secondo tempo abbiamo perso un po’ di equilibrio subendo il 2-0 ma siamo stati in grado di riaprirla sul rigore. Dopo abbiamo sprecato energie a litigare con la loro panchina e non abbiamo ritrovato più la lucidità per ribaltare la partita”. Così Cristian Chivu, tecnico dell’Inter, a Dazn, dopo la sconfitta con il Napoli. “La poca lucidità è stata decisiva? E’ uno spreco di energie buttate al vento, dovevamo restare lucidi. Sul secondo gol ci siamo trovati impreparati su una palla buttata là da Spinazzola, poi abbiamo reagito in ritardo e il terzo gol è stato la conseguenza della lucidità persa. Sono orgoglioso di quello che stanno facendo e sono ancora più fiducioso. Ho visto un grande primo tempo, siamo riusciti a essere dominanti, venendo qua a fare la nostra partita. Purtroppo il calcio è quello che è e forse a noi qualcosa è mancato“, ha aggiunto. “Le sensazioni che ho avuto dalla panchina? Non so cosa è successo e non mi interessa nemmeno, ma parlerò con loro perché non possiamo buttare al vento quello che di buono abbiamo fatto per litigare con la panchina avversaria. Dobbiamo pensare a quello che siamo e dove vogliamo arrivare”, ha concluso.

