Finisce all’inizio della stagione la complicata avventura di José Mourinho al Fenerbahce. Il tecnico portoghese è stato esonerato due giorni dopo aver fallito la qualificazione del club turco alla Champions League, eliminato dal Benfica nei playoff dopo una sconfitta per 1-0 mercoledì. Il 62enne allenatore, uno dei più vincenti al mondo, era alla guida della squadra di Istanbul dal giugno dello scorso anno. L’esperienza di Mourinho in Turchia è stata turbolenta. Ad aprile ha afferrato il naso dell’allenatore del Galatasaray Okan Buruk nel derby di Istanbul, rimediando una squalifica di tre partite e una multa. Proprio la rivalità con la squadra più importante della città, favorita dagli arbitri secondo Mourinho, era stata al centro di un’altra polemica, costata una squalifica di quattro partite dopo aver fatto un commento offensivo contro i rivali dopo una partita di campionato contro il Galatasaray e aver più volte denunciato i presunti favoritismi degli arbitri per il ‘Gala’. Con il Fenerbahce ha collezionato 62 presenze in panchina, con un bilancio di 37 vittorie, 14 pareggi e 11 sconfitte.”Ci siamo separati da José Mourinho”, ha scritto il Fenerbahçe in un breve comunicato sui suoi account X e Instagram. “Lo ringraziamo per il suo impegno nei confronti della nostra squadra e gli auguriamo successo nella sua futura carriera”.

Special One in declino: ipotesi Portogallo
Il nuovo esonero è un altro tassello della caduta in disgrazia di Mourinho nel calcio d’élite. La sua ultima breve esperienza da allenatore, durata appena un anno in un campionato europeo di seconda fascia, lascia la carriera del 62enne a un bivio, con le squadre di alto livello che potrebbero non voler più correre il rischio di ingaggiare un allenatore che potrebbe aver ormai dato il meglio di sé. Mourinho, un tempo considerato uno dei migliori allenatori al mondo, tre volte vincitore della Premier League con il Chelsea, vincitore della Champions League con il Porto e l’Inter, non allena nella fase principale della competizione più prestigiosa da sei stagioni. In Spagna, quando guidò il Real Madrid, ha dato vita ad una accesa rivalità con Pep Guardiola, allenatore dei ‘nemici’ storici del Barcellona, vincendo una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna. Ha vinto la Conference League, la terza competizione europea, con la Roma nel 2022, ma il suo periodo nel club giallorosso dal 2021 al 2024 è stato costellato da litigi che sono riemersi durante la sua breve e caotica esperienza in Turchia. Guidare la nazionale del suo Portogallo potrebbe essere una delle opzioni future per Mourinho, che si è costruito una solida reputazione di tecnico pragmatico, tatticamente astuto e dotato di una straordinaria capacità di vincere le partite decisive.

