Il Fortuna Dusseldorf, squadra tedesca che milita nella Zweite Bundesliga, la serie B locale, ha comunicato con un post sul proprio account X di avere interrotto le trattative per l’ingaggio del centravanti israeliano Shon Weissman dalla formazione spagnola del Granada. “Abbiamo seguito con attenzione Shon Weissman, ma alla fine abbiamo deciso di non procedere con il suo ingaggio“, si legge nel post del Dusseldorf, che è arrivato quando secondo i media tedeschi l’accordo con il Granada era quasi concluso per un prezzo di acquisto di 500mila euro. La decisione è stata presa dalla società dopo le forti polemiche dei tifosi biancorossi per alcuni post social di Weissman contro Gaza dopo il 7 ottobre 2023, che già avevano portato il Granada nel 2024 a mettere il calciatore fuori rosa e cederlo in prestito alla Salernitana.
I post shock di Weissman
Ecco i post anti-Gaza, pubblicati dopo il 7 ottobre 2023, che hanno fatto entrare Shon Weissman nella bufera:
- “Per quale ragione logica non sono già state fatte cadere 200 tonnellate di bombe sopra Gaza?”
- “Perché diavolo non gli sparano in testa?” (commento sotto a una foto di palestinesi detenuti)
- Il calciatore aveva inoltre messo like o condiviso post con messaggi del tipo “Cancellare Gaza dalla mappa”, “Tutta Gaza è morta” e affermazioni secondo cui “non ci sono innocenti a Gaza”.
Secondo quanto riporta Haaretz, l’agente di Weissman, Boaz Goren, ai tempi disse che quei post non erano stati scritti dal giocatore in persona ma da un social media manager che aveva accesso al suo account.
La risposta del calciatore
Dopo la notizia del mancato trasferimento al Fortuna Dusseldorf, Weissman ha affidato al suo profilo Instagram privato una dichiarazione di risposta. Lo riporta il Jerusalem Post. “Sono figlio di una nazione che sta ancora piangendo per gli orrori del 7 ottobre. Quel giorno nero, in cui intere famiglie sono state uccise, rapite e brutalizzate, resta per me una ferita aperta. Come persona, come israeliano e come atleta che rappresenta il proprio Paese. È possibile – e necessario – opporsi al danno verso persone innocenti da entrambe le parti. Ma non permetterò che mi si dipinga come qualcuno che ha promosso l’odio per tre like e un commento cancellato immediatamente. Accetto ogni critica, ma mi addolora che non sia stato considerato il contesto completo”, ha dichiarato. “Alla fine, una persona starà sempre al fianco del proprio Paese, qualunque cosa accada. Nessuno, dall’esterno, potrà mai capire davvero ciò che abbiamo vissuto. Continuerò a portare con orgoglio la bandiera israeliana ovunque giocherò”.