La Lega Serie A e l’Associazione Italiana Calciatori (AIC) hanno siglato un accordo collettivo che introduce cambiamenti significativi nel rapporto tra club e calciatori.
Simonelli (Lega Serie A): “Intesa storica”
“Il rinnovo dell’Accordo Collettivo tra la Lega Serie A e l’Associazione Italiana Calciatori rappresenta un passaggio di grande rilievo per il nostro sistema calcistico. Un’intesa che assume un valore storico sia per il merito dei contenuti, sia per il metodo con cui è stata raggiunta: un percorso di confronto costruttivo, sviluppato nel tempo con spirito di responsabilità e visione comune”. Così il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, nel commentare l’approvazione delle parti sul nuovo Accordo Collettivo.
“Le Società di Serie A hanno affrontato con grande serietà e coesione il processo di revisione dell’accordo, a dimostrazione della volontà condivisa di rafforzare le regole e i principi che disciplinano i rapporti tra le parti. È un risultato che conferma quanto il dialogo istituzionale e la collaborazione tra Lega e AIC siano strumenti fondamentali per affrontare con equilibrio e lungimiranza le sfide del calcio moderno. Il nostro obiettivo, come Lega Serie A, è quello di contribuire a un sistema sempre più solido, equo e sostenibile, in cui le esigenze dei Club e dei calciatori possano trovare sintesi nel comune interesse della tutela e della crescita del movimento. Ringrazio l’AIC e la Commissione di Lega che ha lavorato con dedizione alla definizione di questo accordo: oggi celebriamo un passo avanti importante per il calcio italiano”, ha concluso.
Quali sono le novità dell’accordo Serie A-Associazione italiana calciatori
Queste le novità più rilevanti del nuovo accordo
- Riduzione dello stipendio del 25% in caso di retrocessione in Serie B: una clausola definita “storica”, nata per garantire maggiore sostenibilità economica ai club. Secondo quanto emerso, l’intesa è frutto di un lungo confronto che ha portato a un equilibrio tra tutele per i calciatori e esigenze delle società.
- Abolizione dei limiti ai premi variabili: viene eliminato il tetto che impediva ai giocatori con compensi fissi inferiori a 400.000 euro lordi di ottenere bonus superiori. Una svolta che apre a una maggiore flessibilità nei contratti, anche per chi guadagna meno.
- Revisione delle tempistiche sui premi collettivi: non sarà più obbligatorio depositare i bonus entro febbraio. Club e giocatori potranno accordarsi anche entro aprile, permettendo una gestione più dinamica delle clausole legate a salvezze o qualificazioni europee.
- Attività esterne regolamentate: i calciatori non potranno intraprendere altre attività professionali (sportive o imprenditoriali) senza autorizzazione preventiva del club. Una misura pensata per evitare conflitti d’interesse o comportamenti non compatibili con l’impegno contrattuale.
- Clausole disciplinari più chiare: vengono introdotti criteri specifici per sanzioni disciplinari, che possono andare dalla multa all’esclusione dagli allenamenti, fino alla sospensione o risoluzione del contratto. Il tutto con garanzie in caso di infortuni e tutele nei processi di risoluzione.