De Bruyne ‘stregato’ da Napoli: “Fatta la scelta migliore”

De Bruyne ‘stregato’ da Napoli: “Fatta la scelta migliore”
Kevin De Bruyne

Kevin De Bruyne parla di un’attrazione irresistibile. Per la qualità della squadra, il talento di un allenatore vincente come Conte, per l’ambiente, il clima (“Molto diverso dall’Inghilterra”) ma soprattutto per quel sano orgoglio di rimettersi in discussione affrontando una nuova sfida. De Bruyne non lo dice apertamente ma fa capire che sono stati tanti i motivi che lo hanno spinto all’ombra del Vesuvio.

“Il posto migliore dal punto di vista della competitività”

“Il Napoli è il posto migliore per me dal punto di vista della competitività e qui posso mostrare le mie qualità ad alto livello”, ha esordito dal raduno partenopeo di Dimaro il centrocampista belga, icona del Manchester City da cui si è separato dopo dieci anni indimenticabili e gonfi di trionfi. Alla sua prima conferenza stampa con la maglia del Napoli, il belga non ha nascosto le sue ambizioni per scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. “Ho voglia e qualità per essere competitivo a questo livello. Quando il ds Manna è venuto a mostrarmi il progetto sono rimasto entusiasta, credo che Napoli sia stata la miglior scelta per me”, ha dichiarato la stella belga. “Ci sono tante squadre con tanta qualità in questo campionato, ma il nostro obiettivo è fare bene su tutti i fronti. Speriamo di piazzarci il più alto possibile in campionato e fare un bel percorso. Devo vedere come adattarmi alla squadra, a Napoli cambia parecchio rispetto a quello a cui ero abituato al Manchester City – ha proseguito il nuovo acquisto dei partenopei – . E’ una nuova esperienza per me, ad alto livello, e ne sono entusiasta. Sono appena arrivato e ho il tempo per adattarmi, sono molto sereno”.

“Finita un’era ma sarò a vita del Manchester City”

De Bruyne cerca un nuovo modo di regalare calcio ad una platea appassionata come Napoli. “Ho passato una vita in Premier, poi ho preso la decisione di partire. Sarò a vita un calciatore del Man City, ma è terminata quell’esperienza e cercavo una nuova sfida. Il progetto mostrato dal club dimostra che qui si vuole investire. Abbiamo già fatto 4-5 nuovi acquisti, gettando le basi per il futuro. Non sono più così giovane, ma penso di poter dare il mio contributo per far crescere la squadra e io imparerò dalla squadra. Non ho avuto modo di guardare tanta Serie A in passato, adesso invece la guarderò”, ha proseguito sottolineando che la scelta di trasferirsi a Napoli è stata solo sua. “Ho chiamato sia Lukaku che Mertens per avere le loro opinioni su città e squadra – ha rivelato – Mi hanno dato informazioni, ma alla fine è stata una mia decisione. L’ho presa insieme alla mia famiglia. Romelu è rimasto molto contento quando ha saputo che sarei venuto qui. Lo conosco da quando avevamo 13 anni, è un’amicizia stretta, abbiamo anche convissuto al Chelsea per 2-3 mesi quando eravamo a Londra. Conosco Romelu, è qualcuno che conosce già l’allenatore e la squadra, non ho rimpianti”.

Il ‘peso’ del numero 10 di Maradona, ma solo in allenamento

De Bruyne non teme i confronti, e non gli pesa neanche quel numero 10 di ‘maradoniana’ memoria che gli è stato affidato in allenamento. “Sono rimasto un po’ sorpreso perché sapevo che il numero di Maradona fosse stato ritirato. E’ stato un bel gesto da parte della società. Ma non credo che mi dia più responsabilità. Quando si gioca in una grande squadra come il Napoli la pressione c’è già”. Niente paura dunque ma tanta curiosità anche di farsi allenare da un guru come Conte. “Lo conosco perché ha allenato Chelsea e Tottenham in Premier, anche se allora giocava a cinque ed è diverso rispetto al nostro modulo attuale. So che è molto tattico. Il fatto che un allenatore di questo calibro, uno tra i migliori degli ultimi dieci anni, sia qui, è un gran bel segno. Credo di poter imparare tanto con lui, ma finora abbiamo fatto solo due sedute. Aiuta la presenza di un allenatore così. E’ bello poter lavorare con lui. Ho avuto Guardiola 9 anni, ma anche altri ottimi allenatori prima. Ogni allenatore ha il proprio stile. Tutti gli allenatori più bravi sono fenomenali dal punto di vista tattico, sono un po’ pazzi, un po’ come noi giocatori. E non credo che la squadra venga costruita attorno a me, posso dare il mio contributo”. Ma Napoli per lui è già impazzita di gioia, l’ultimo uomo dei sogni messo al centro di gravità permanente, per vincere ancora e anche di più.

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