La partita decisa dal gol di Ndoye al 53'

‘Si muove la città’, per cantarla alla Dalla. E torna a casa gonfia di estasi e con quel titolo che inseguiva da 51 anni. Il Bologna, spinta dia 30mila tifosi che hanno colorato di passione, striscioni e bandiere l’Olimpico di Roma, si prende la Coppa Italia e canta a squarciagola la sua gioia davanti a Luca Carboni, Laura Pausini, Cesare Cremonini e Gianni Morandi, che non volevano perdersi la rincorsa al grande sogno rossoblù. Vincenzo Italiano sfata il tabu dopo le sue tre finali perse con la Fiorentina in meno di due anni tra coppe nazionali e Conference League, si prende la sua rivincita personale,, conquista un’intera piazza e lascia il Milan di Sergio Conceicao senza Europa per il prossimo anno. Per il Diavolo si chiude una stagione storta che poteva essere solo in parte raddrizzata dal un successo nella coppa nazionale che le avrebbe garantito denaro da spendere per ritornare protagonista. Ma di fronte ha trovato un Bologna che ha fatto della grinta, dell’aggressività e del coraggio le sue armi migliori. Tutti spinti da una tifoseria e una cittadinanza che ha traslocato per un giorno nella città eterna per prendersi un trofeo che fa la storia, Da qui inizia un novo ciclo, partito da Snisa Mihajlovi e proseguito poi con Thiago Motta che aveva portato i rossoblu’ in Champions. E ora la Coppa Italia.

In Curva Nord, quella del Bologna, si piange, in tribuna Cremonini e compagni si abbracciamo commossi davanti agli occhi di Jannik Sinner, arrivato allo stadio per dare grinta e slancio ad una squadra rossonera che non ha trovato le armi giuste per imporsi e stravolgere l’inerzia di un match che un Bologna affamato ha subito voluto prendere in mano.Il match si accende subito e in appena dieci minuti regala almeno quattro grandi emozioni con le squadre che si fronteggiano colpo su colpo senza tanti tatticismi, Il Milan ha un guizzo subito con Leao che crossa al centro per Jimenez con lo spagnolo che non riesce a indirizzare verso la porta. Subito dopo è Orsolini che si proietta veloce in area e Maignan deve intervenire in uscita bassa rischiano il penalty ma l’azione è viziata da fuorigioco. All’8′ rossoblù ancora pericolosi: su traversone di Miranda, Castro sfiora di testa e Maignan fa buona guardia in tuffo. Altra replica immediata del Milan che ha la chance più nitida per andare in vantaggio; Skorupski prima salva sulla linea su una deviazione involontaria di Beukema, subito dopo interviene su Jovic che non trova il tempo giusto per centrare la porta. Il match corre veloce, Italiano invita a suoi ad alzare il baricentro, spezzare sul nascere le azioni avversarie con l’obiettivo di sfruttare le sue ali rapide in ripartenza. Pressione alta dei rossoblù ma il Milan non rinuncia a ricominciare l’azione dal basso con i difensori.

Al 38′ il Bologna reclama per un fallo su Pavlovic al limite dell’area, preludio ad un finale di primo tempo ad alta tensione. Al 43′ Ferguson è protagonista di una energica scivolata su Leao lanciato sulla fascia, che costa al rossoblù il cartellino giallo e un brutto colpo al naso. E’ il secondo ammonito dopo Tomori. Il match rischia di sfuggire di mano all’arbitro Mariani che fa sventolare il terzo giallo della serata, per proteste, sotto il naso di Pulisic arpionato da Miranda. Risuonano i fischi della tifoseria rossonera all’indirizzo del direttore di gara al termine della prima frazione.Nella ripresa (iniziata senza cambia da entrambe le parti) accelerata di Leao in piena area con Lucumi che si rifugia in area e pronta risposta dall’altra parte di Holm con un sinistro da fuori area. E’ un Bologna che appare più rapido, aggressivo e veloce sulle seconde palle e al 53′ questa sua rabbia agonistica viene premiata. Ndoye., dopo un intervento in scivolata di Theo Hernandez su Orsolini lo svizzero da centro area si aggiusta il pallone e trafigge Maignan con un tiro violento, angolato e imparabile.

E’ il 53′ e la curva nord del Bologna inizia a sognare in grande. Il Milan ha una reazione immediata; ci prova Leao con una semirovesciata riuscita male e poi con una accelerazione di Fofana con passaggio non perfetto per Jovic. Al 62′ Conceicao ricorre alla panchina, fa entrare Walker per Tomori, Gimenez per Jovic e Joao Felix per Jimenez, apparso alquanto sterile. Il Bologna si arrocca in difesa e Italiano usa le contromosse, dentro Pobega per Fabbian e Casale per Orsolini. Il Diavolo spinge, il Bologna tutto cuore e coraggio si schiera con la difesa a tre e non smette di correre cercando soluzioni in contropiede. Dentro per i rossoblù anche l’ex rossonero Calabria al posto di Holm per puntellare la difesa. Italiano poi negli ultimi 10′ toglie Castro (tra i migliori) e l’autore del gol Ndoye per Dallinga e Odgaard. Sono le mosse che blindano il risultano, lasciano il Diavolo spuntato. La festa è solo rossoblù. 

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