Finale Coppa Italia 2025, Italiano: “Bologna, proviamo a fare la storia”

Il tecnico carica i suoi alla vigilia della partita con il Milan. E non esclude un fioretto in caso di trionfo

La finale di Coppa Italia 2024-2025 contro il Milan è un appuntamento con la storia per il Bologna di Vincenzo Italiano. Il tecnico ha parlato in conferenza alla vigilia della partita in programma mercoledì 14 maggio alle ore 21 allo stadio Olimpico di Roma (ecco dove vederla in tv). I rossoblù sognano un trionfo che manca da oltre 50 anni e che sarebbe il terzo di sempre nella competizione.

“Avevo detto basta coi fioretti, ma se succede…”

“Viviamo questo momento con grande entusiasmo. E’ quello che ci ha accompagnato in questo percorso di coppa. Avevamo il Dall’Ara gremito per la semifinale di ritorno e avremo tanta gente che ci darà sostegno per provare a fare una grande partita. Dopo 51 anni il Bologna torna a disputare una gara tanto importante. Tutti insieme cercheremo di fare un ulteriore passo verso la storia, sapendo di affrontare una squadra piena di campioni ma volendo giocarci le nostre chance. Ne abbiamo, dovremo stare attenti ma con voglia e volontà di fare una grande partita”, ha detto Italiano.

“Negli ultimi anni il Bologna sta mostrando grande crescita. Con l’arrivo di Sinisa Mihajlovic, con il percorso dell’anno scorso e quest’anno si è aggiunta una finale di Coppa Italia, da quando è arrivato Saputo è in crescita, sta cercando di migliorare anno dopo anno e ci sono sempre conferme. Un fioretto in caso di vittoria? Avevo detto basta ai fioretti, se succedesse questo miracolo voglio pensarci dopo. Qualcosa organizzeremo, ma ora massima attenzione e concentrazione. Abbiamo tutto il giorno per puntellare e aggiustare qualcosina, poi si vedrà. Ma a testa alta”, ha aggiunto.

“Giochiamo liberi e spensierati”

Il Milan sta attraversando un ottimo momento, come riconosciuto dal tecnico Sergio Conceicao in conferenza. Il Bologna dal suo canto sta vivendo una stagione da sogno, la prima con Italiano in panchina dopo l’addio di Thiago Motta. “Loro sono abituati alla pressione, noi un po’ meno. Hanno alzato un trofeo quest’anno, il Bologna non lo fa da tantissimi anni. Ma ogni partita riparte da zero e lasciamo perdere quanto accaduto venerdì in cui abbiamo staccato la spina solo quindici minuti. Proporremo qualche giocatore diverso e credo anche loro, dovremo giocare liberi, spensierati, con felicità e senza avere rimorsi. Cercheremo di farci trovare pronti”, ha detto ancora Italiano.

“Le ultime finali perse? Questa è la mia settima finale e già arrivarci è un grande merito. Giocare le finali è bello, ci arrivi tramite un percorso in cui batti squadre forti e stupisci. La nostra presenza qui non era in programma, abbiamo fatto qualcosa di superlativo. Le finali si giocano per vincerle ma già arrivarci è una soddisfazione. Sono a 3 vittorie e 3 sconfitte, se vogliono farmi questo regalo i miei uomini, ne sarei ben contento. Ma già è bello. Io vedo gli sguardi dei ragazzi e come preparano la partita. Ma vedo anche l’affetto della gente è bello e vogliamo dare loro gioie”.

“Le mie parole al Quirinale dettate dal cuore”

Il Bologna e il Milan sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Le mie parole sono state dettate dal cuore, le emozioni vissute quest’anno mi hanno spinto a mostrare al Presidente della Repubblica cosa significherà questa finale per tutta Bologna”, ha evidenziato Italiano riferendosi al suo discorso davanti al Capo dello Stato (“Portiamo l’entusiasmo di Bologna”). “Abbiamo reso felice una comunità: i più anziani hanno visto questo club vincere i trofei, i miei coetanei mai forse nemmeno in queste sfide. Dobbiamo essere da esempio e mostrare tutto il fair play possibile. Che sia un bello spettacolo e vinca il migliore”.

 

 

“Castro ok, il problema è il minutaggio”

In conferenza stampa, Italiano si è anche soffermato su alcuni nodi che riguardano la possibile formazione da schierare contro il Milan. A partire dal solito ballottaggio in attacco: “Dallinga o Castro? Il problema di Castro è che il dolore al piede è passato, è andato via. Non so che autonomia possa però avere dall’inizio, ma so quella che può avere se dovesse subentrare. Voglio pensarci bene, perché da questo punto di vista non possiamo sbagliare. Si tratta solamente di una condizione di minutaggio che a Castro, in questo momento, manca“, ha spiegato. “Rientrano però vari altri giocatori e dobbiamo gestire quello. Essendo una partita importantissima devono andare in campo quelli che possono darti il 100%. Da questo punto di vista, non possiamo sbagliare”, ha aggiunto.

De Silvestri: “Mihajlovic ci ha fatto diventare uomini forti”

In conferenza stampa, al fianco di Italiano, c’è anche il capitano rossoblù Lorenzo De Silvestri. “Quest’anno il Bologna ha battuto tanti record. E quando ha la rosa al completo e gli effettivi concentrati e coinvolti, gioca per vincere. La Champions ci ha aiutato a capire che in certe partite bisogna alzare tutte le caratteristiche. La finale dopo 51 anni è un grandissimo orgoglio: ci siamo arrivati alla nostra maniera e vogliamo giocarla col calcio come sappiamo fare noi”, ha detto il difensore.

Un pensiero va anche a Sinisa Mihajlovic, il tecnico rossoblù deceduto nel dicembre del 2022: “Tutta la situazione di Sinisa ci ha fatto crescere a livello umano. Avevo un rapporto incredibile con lui, la squadra in quel periodo è cresciuta tantissimo. E quel fattore umano te lo porti poi in campo. Ci ha fatto diventare uomini forti“.