Le parole di Roberto Sarti a LaPresse

“Vi invito a giocare insieme la ‘Partita della Pace’ perché la pace non si vince alla lotteria ma si costruisce ogni giorno, camminando”. Per Papa Francesco lo sport è sempre stato una metafora della vita, il segnale di come allenarsi per vestire la propria anima di quei concetti come lealtà, impegno, sacrificio, inclusione, spirito di gruppo, ascesi e riscatto.

Ma quella pace va costruita con gli esempi e quella partita dai valori simbolici, che vanno oltre il semplice calcio ad un pallone, va organizzata, allestita, per fare in modo che il messaggio entri in porta, venga raccolto e recepito. Dietro i tre grandi eventi ospitati all’Olimpico di Roma, voluti da Papa Bergoglio e messi in piedi con grande successo durante il suo Pontificato, c’è un cattolico appassionato, argentino, che con il suo attivismo nel mondo del sociale, nel 2013, il giorno dopo l’investitura del Papa ‘venuto dall’altro mondo’, scrisse una lettera al Pontefice che tramite il monsignore Giullermo Karcher, gli ha dato udienza e due mesi dopo l’incontro il via libera per allestire la ‘Partita della Pace’ interreligiosa. Da lì una collaborazione durata 12 anni.

 

Le parole di Roberto Sarti sulla collaborazione con Papa Francesco

“Sono stati anni indimenticabili. Ringrazio Papa Francesco per avermi dato l’opportunità di lavorare al suo fianco durante i suoi anni di Pontificato e per avermi affidato l’organizzazione di un progetto così meraviglioso. Un evento che poi, per includere tutti e far arrivare il Suo messaggio a più persone nel mondo, abbiamo chiamato ‘We Play For Peace'”, ha dichiarato a LaPresse Roberto Sarti, organizzatore della partita della Pace, che ha messo a frutto l’esperienza maturata negli anni in argentina, con l’allestimento di eventi come “In campo per un sorriso’ per la Fondazione P.U.P.I, fondata dall’ex calciatore e vicepresidente dell’Inter, Javier Zanetti.

“Fu una udienza splendida che durò circa un’ora. Insieme a Zanetti spiegammo al Papa la natura e la caratteristica di quell’evento molto conosciuto in Argentina cui presero parte tanti calciatori ed ex giocatori. Il calcio è sempre stato molto sentito dal Papa. Quando mi hanno detto che aveva deciso di organizzare a Roma questa partita è stata una grande emozione. Mi ha fatto sapere che doveva essere una partita per la Pace interreligiosa e a scopo di beneficenza a favore della sua Fondazione Scholas Occurentes.

“Il suo stile personale e le sue indicazioni, uniti al sostegno e all’impegno di tanti giocatori e leggende, hanno fatto di questo evento un simbolo di solidarietà e di dedizione, permettendo al messaggio di pace, incontro e amicizia di essere accolto da milioni di persone in tutto il pianeta”, ha spiegato Sarti che nelle tre edizioni avvenute nel 2014, 2016 e 2022 (l’ultima in omaggio al ‘Diez’ argentino) è riuscito a portare in campo oltre 120 giocatori leggende come Maradona, Ronaldinho, Buffon, Dybala, Caniggia, Stoickov, Pirlo, Totti, Baggio.

Papa Francesco Maradona

“Con il Papa è stato sempre un costante apprendimento, quando chiedeva qualcosa c’era sempre un perché dietro, non lo spiegava ma con il tempo si capiva”. E l’organizzatore fa riferimento a quella volta nel 2014 in cui ha voluto che in campo ci fosse Diego Armando Maradona. “Lo voleva a Roma per chiedergli di riconoscere i figli che all’epoca non aveva riconosciuto per portare questo argomento all’attenzione di tutti e lanciare il messaggio che è necessario riconoscere i propri figli. E poi lui voleva che si confessasse”, ha aggiunto. Sarti sentirà profondamente la mancanza del Pontefice ma rivivere quei momenti non può che rafforzare il suo impegno. “Continuerò a lavorare e a collaborare affinché il suo messaggio di pace e il suo lascito restino vivi”. Perché la partita della vita non finisce mai.

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