Il caso risale al 1° settembre scorso quanto il calciatore brasiliano stava rientrando in hotel dopo una partita allo stadio Maradona
Tre persone sono state arrestate per aver rapinato David Neres mentre stava rientrando in hotel dopo una partita allo stadio Maradona di Napoli. Il caso risale al 1° settembre scorso quando al calciatore brasiliano era stato sottratto un orologio da 100mila euro.
Cosa è successo
Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, i carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale partenopeo, nei confronti di tre persone ritenute gravemente indiziate del delitto di concorso in rapina pluriaggravata. Dalle indagini sarebbe emerso che i tre indagati avrebbero raggiunto il minivan sul quale viaggiava l’attaccante 27enne mentre si trovava bloccato nel traffico, avrebbero infranto il vetro del finestrino posteriore e si sarebbero fatti consegnare il gioiello, sotto la minaccia di un’arma, per poi darsi alla fuga. L’azione, secondo gli inquirenti, sarebbe stata premeditata.
La rapina a Neres pianificata il giorno della firma
Il piano della rapina infatti nasce dal giorno della firma sul contratto. Dai video si vede che il calciatore firma con il Calcio Napoli, indossa quell’orologio, comprato a giugno. I rapinatori riconoscono in modello, è un Aquanut. Mentre firma indossa quell’orologio. Era il 21 agosto. Neres ha comprato il Patek a giugno. Riconoscono addirittura il modello dell’orologio da veri intenditori, “Aquanaut”.
I rapinatori ipotizzano che, in occasione della partita contro il Bologna, in programma il 25 agosto, Neres non avrebbe giocato, ma che probabilmente sarebbe stato presente in tribuna come “un personaggio importante”. “Come ha fatto Zuniga, va in tribuna perché non può giovare se non mi sbaglio”, dice uno di loro, Giuseppe Vecchione. Il piano prevede di appostarsi all’esterno dello stadio Maradona. È lo stesso Vecchione che, prima della partita Napoli-Parma, il 31 agosto scorso, vuole essere certo che la vittima abbia con sé l’orologio, così come aveva fatto anche con Camillo Zuniga: “Come ho fatto con Zuniga, io già sapevo quello che teneva”, lasciando presupporre, secondo gli investigatori, di essere lui l’autore anche di quella rapina.
Neres, i rapinatori arrestati grazie alla segnalazione di una tifosa
Dopo la rapina dell’orologio a David Neres, giocatore del Calcio Napoli, si diffonde, attraverso i media locali, l’indiscrezione che i ladri siano stati individuati grazie alla testimonianza di una tifosa che aveva assistito alla rapina e che i responsabili erano tutti del Rione Lauro, a Fuorigrotta. Il padre di uno dei tre arrestati – come si legge nell’ordinanza di cui LaPresse ha preso visione – avvisa immediatamente un avvocato e poi il figlio Gianluca Cuomo, arrestato all’alba di oggi. “Una signora vi ha visto a Nino Bixio” (una strada del Rione Lauro) – dice il padre al figlio -. Siete usciti sul giornale… Le fotografie”. Notizie, quelle relative all’identificazione dei tre presunti ladri, che erano state diffuse senza i nomi dei tre, identificati solo come ‘tre soggetti del Rione Lauro’.
Rapinano Neres dell’orologio: “Vale 100mila ‘patate'”
Dopo la rapina dell’orologio Patek Phipille al giocatore del Calcio Napoli David Neres, i rapinatori si disfano dei vestiti, con la complicità di un dipendente dell’Asia, la municipalizzata del Comune di Napoli che si occupa dell’igiene della città. Intercettati, come si legge nell’ordinanza di cui LaPresse ha preso visione, i tre commentano il ‘bottino’. “Mamma mia, e che mostro, guarda qua”, esclama uno di loro, Gianluca Cuomo. E Giuseppe Vecchione gli risponde: “Vale centomila patate” (centomila euro, ndr.). I tre ipotizzano che dalla vendita della refurtiva potrebbero incassare circa 130mila euro: “Ci siamo sistemati… 120-130 mila euro ci devono dare… prendiamo scarsi 120mila euro”.
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