In palio l'accesso ai quarti di finale, si parte dall'1-1 dell'andata. Calzona: "Partita dell'anno"
L”effetto Calzona’ alla prova della Champions. Il Napoli sbarca a Barcellona con la consapevolezza che il ‘si può fare’ non è un tabù. La sfida del Montjuic può fare da crocevia alla tormentata stagione dai campioni d’Italia e il tecnico, ancora imbattuto dal suo approdo in panchina, non ci gira intorno: “È importantissima, è la partita dell’anno. Passare il turno vuole dire tanto, non solo a livello societario ma anche di entusiasmo per la squadra. Può aiutare per il proseguo del campionato”. Proprio i blaugrana hanno tenuto a battesimo il mister di Vibo Valentia, nella gara di andata al ‘Maradona’.
“Siamo cambiati tantissimo, la squadra è più compatta e concede di meno. Riusciamo a creare molto di più, stiamo segnando abbastanza”, sottolinea. “Difendiamo in avanti, che per me è fondamentale. A me non piace che la mia squadra corra all’indietro. Questo è merito dei ragazzi, si sono messi a disposizione e in tre settimane hanno fatto dei passi in avanti da gigante. È chiaro che il percorso non è assolutamente finito. Abbiamo ancora tanto da fare per diventare come io vorrei”.
Eliminare il Barça, di certo, darebbe una notevole spinta al progetto di Calzona, che si gode il rilancio di alcuni uomini chiave. Su tutti Kvicha Kvaratskhelia, tornato ad essere lo spuracchio delle difese avversarie. Quattro gol e un assist nelle ultime tre gare: i blaugrana sono avvertiti. Ma in campo non vanno i numeri e domani sera, come evidenzia Matteo Politano, “il Napoli dovrà fare il Napoli” per fare risultato e staccare il pass per i quarti.
Traguardo che il Barcellona non conquista da ben quattro anni. Un’assenza intollerabile per un club con il suo blasone. E andare fino in fondo alla Champions è il ‘regalo’ che Xavi vuole lasciare al popolo catalano prima di salutare a fine stagione. I blaugrana “hanno un’identità chiara, continueranno a fare quello che sanno fare perché lo fanno bene”, dice Calzona. “Il Barcellona ha tante soluzioni, sia negli uomini che tatticamente. Li abbiamo studiati nei dettagli, speriamo di contenerli e almeno di diventare più squadra noi, visto che in questo momento non lo siamo. Se lo faremo, la partita può essere aperta”. Rispetto enorme per l’avversario, ma nessuna paura: “Se hai paura non ti devi nemmeno presentare. Devi avere la sfrontatezza di affrontare un avversario forte e nell’ultimo periodo in buona salute. Dobbiamo essere consapevoli di essere forti”, spiega l’allenatore. “Il Napoli deve giocare ovunque alla pari con l’avversario e cercare di vincere le partite”.
Quanto alla marcia di avvicinamento alla notte che può cambiare una stagione, nutrendo anche la corsa al Mondiale per club 2025, “non c’è bisogno di fare grandi cose per far capire alla squadra l’importanza della partita”, dice Calzona. “È una partita che si carica da sè. Non è da tutti giocarsi i quarti di Champions contro un avversario di questo livello. Sotto questo aspetto non ho utilizzato il mio tempo. Ci siamo concentrati più su altre cose dove abbiamo dei difetti e su cui dobbiamo migliorare. Concedere determinate cose in queste partite può diventare fatale”. Anche perché il tecnico non crede a chi parla di Barcellona in crisi: “Loro sono in salute, manca qualche giocatore ma hanno una rosa ampia. Li indicano come i favoriti ma è normale. Questo non mi spaventa. Perché credo fermamente nella mia squadra”.
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