L'attaccante nigeriano: "Portare il nome della mia famiglia sulle spalle ogni volta in campo mi inorgoglisce"

Quando sono arrivato a Napoli mi dicevano che non avrei segnato nemmeno quattro gol in Serie A, perché era un campionato troppo fisico per me. Ma io ho sempre risposto: ‘conosci le mie abilità?'”. Così Victor Osimhen nel corso di una intervista al format nigeriano ‘Flow with Korty’ su Youtube. “Quando mi dicono una cosa del genere, anche se non so bene come fare – aggiunge – voglio essere sicuro di imparare a farla ed accolgo la sfida per dimostrare che sono in grado“.

 Osimhen racconta poi del brutto infortunio rimediato nello scontro aereo con Skriniar, a novembre 2021, dopo il quale ha iniziato a giocare con la ormai celebra maschera. “La palla stava arrivando e volevo prenderla di testa. Il difensore mi ha colpito sullo zigomo – racconta – e mi hanno operato. Ero molto spaventato, pensavo mi avessero sfregiato. È stato un infortunio quasi fatale, ma ringrazio Dio per essere ancora vivo”.

Infine Osimhen racconta di essere molto legato alla sua famiglia che ha sempre aiutato. “Con i primi guadagni ho regalato una casa a mio padre. Portare il nome della mia famiglia sulle spalle ogni volta in campo mi inorgoglisce. Mi considero una leggenda – dichiara – ma non per i gol o per i trofei vinti, solo perché con il calcio ho potuto aiutare la mia famiglia, è la più grande vittoria per me”.

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