La lettera del patron del Napoli sul rifiuto di liberare l'allenatore dall'onere di pagare la penale in caso di approdo sulla panchina degli azzurri

Duro comunicato di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, che si rifiuta di liberare Luciano Spalletti dall’onere di pagare la penale prevista nell’accordo di rescissione del tecnico con la società partenopea, forse il più grosso ostacolo all’approdo in Nazionale del tecnico toscano. Secondo la clausola, l’allenatore deve pagare un milione di euro lordo all’anno al Napoli in caso di approdo su un’altra panchina. “Se la scelta (della Figc, ndr) cade giustamente su Spalletti, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, che ha espresso il calcio migliore d’Europa nell’ultima stagione, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente“, afferma De Laurentiis in una lettera pubblicata sul sito web della squadra. “Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno. Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato”, aggiunge. “Ma fino a quando si consentirà che la “regola” sia la “deroga” il sistema calcio non si potrà evolvere e continueranno a esserci i casi “Spalletti” come continueranno a esprimersi “autorevoli” commentatori che non conoscono come vada gestita in modo sano un’impresa”, precisa il patron del Napoli. 

“Figc non sa tenere rapporti con collaboratori”

“Per quanto riguarda la Federazione, osservando la vicenda in discussione, ciò che mi appare più sorprendente è che si arrivi a poche settimane da due gare molto importanti della Nazionale, subendo le dimissioni dell’allenatore Roberto Mancini. A questo proposito sono due le principali considerazioni da fare: non si sanno tenere i rapporti con i propri collaboratori inducendoli alle dimissioni; mancano strumenti giuridici idonei a trattenere gli stessi determinando il rispetto dei contratti sottoscritti anche attraverso la previsione di specifiche penali”, aggiunge ancora il patron del Napoli parlando delle dimissioni di Mancini. 

 

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