Stasera il match con la Spagna a Enschede, in Olanda. Il tecnico: "Immobile o Retegui? Ci sono due partite in tre giorni, giocheranno entrambi"

C’è ancora la Spagna sulla strada che separa l’Italia dalla finale di Nations League. Due anni fa, a San Siro, gli azzurri persero 2-1 in casa con le Furie Rosse, guidate dalla doppietta di Ferran Torres. Ora i ragazzi di Roberto Mancini ci riprovano, questa volta in Olanda, per rialzare la testa dopo aver fallito l’appuntamento del Mondiale e imboccare nel verso giusto il cammino verso gli Europei della prossima estate. A Enschede, però, il ct si affiderà ancora in parte alla vecchia guardia, al gruppo che ha regalato notti magiche e un titolo europeo nel 2021. Sono, infatti, 15 sui 23 convocati per la Final Four i reduci dal trionfo di Wembley. Nel gruppo azzurro si respira da un lato la voglia di riscatto, dall’altro il desiderio di emergere in una Italia che sta cambiando. “Noi stiamo già rinnovando, abbiamo giocato tutte le qualificazioni della Nations con tanti giocatori nuovi e giovani, sicuramente stiamo cambiando, dobbiamo arrivare agli Europei avendo cambiato un po’ di cose – ha sottolineato il tecnico di Jesi – E’ la seconda volta che arriviamo alla fase finale di Nations League, non è così semplice”.

Anche la Spagna di Luis de la Fuente, che ha ereditato la panchina di Luis Enrique, si presenterà in campo con la scritta ‘lavori in corso’, ma con la qualità dei suoi interpreti resta un avversario temibile. “Sono sempre partite abbastanza difficili, è una squadra di qualità piena di grandi giocatori. Ne hanno tanti e cambiano tranquillamente tenendo sempre lo stesso sistema e la stessa qualità di gioco”, ha evidenziato il ct, alle prese con il nodo centravanti ancora da sciogliere. Riproporre Immobile dopo una stagione travagliata o confermare Retegui dal 1′? “Ciro adesso sta bene, è qui e siamo felici che ci sia – ha sottolineato – E’ un ragazzo molto importante per noi, sia come calciatore che come uomo. Ci sono due partite in tre giorni, giocheranno tutti e due”. Sugli esterni Chiesa è certo di un posto da titolare, scalpita anche Zaniolo reduce da sei mesi positivi al Galatasaray.

Gli altri dubbi riguardano principalmente l’impiego degli interisti, pattuglia reduce dalla finale di Champions League che ha perso per strada Bastoni, colpito da qualche linea di febbre e rimpiazzato in extremis dal granata Buongiorno. “Ci dispiace, non stiamo riuscendo a farlo giocare – ha sottolineato Mancini – Volevamo provare cose un po’ diverse ma non era in condizione di scendere in campo”. Senza l’ex Parma l’idea di una difesa a tre viene rimessa nel cassetto, con Acerbi accanto a capitan Bonucci favoriti al centro per una maglia da titolare. “Veniamo da un risultato contro l’Inghilterra che non ci è piaciuto, metteremo in campo le cose che abbiamo provato per arrivare poi a giocarci la finale – ha evidenziato il difensore della Juventus, prossimo a centrare il traguardo della presenza numero 120 in azzurro – C’è voglia di rimettere quei mattoncini che ci hanno aiutato a vincere l’Europeo. E poi è una coppa, alzarla e portarla a casa è sempre un piacere”. Dopo le finali europee perse da Roma, Fiorentina e Inter la Nazionale spera di riportare il sorriso nell’ultima fatica della stagione.

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