Ma Haaland avverte: "Voglio vincere"

Dopo le sconfitte di Roma e Fiorentina in Europa e Conference League, le speranze dell’Italia di alzare al cielo un trofeo europeo restano aggrappate all’Inter. I nerazzurri di Simone Inzaghi sono chiamati però al compito più arduo, quello di fermare la corazzata Manchester City verso la realizzazione di uno storico ‘Treble’ nella finale di Champions League di Istanbul. I citizens di Pep Guardiola hanno già vinto la Premier League e la Fa Cup, ora puntano ad eguagliare i cugini dello United capaci di vincere tutto nel 1999. Sebbene l’Inter sia una delle squadre più leggendarie del calcio europeo, sabato scenderà in campo come outsider avendo raggiunto la finale un po’ a sorpresa e dopo un percorso che l’ha vista superare un girone di ferro con Barcellona e Bayern Monaco. Il potere nel calcio europeo è cambiato notevolmente dall’ultima volta che l’Inter ha vinto la Champions nel 2010. Allora il City era ancora in attesa del suo primo importante trofeo dal 1976. Ma sostenuto dalla famiglia regnante di Abu Dhabi, da allora la squadra di Manchester ha vinto altri 16 trofei, inclusi sette titoli della Premier League. Ma non è ancora riuscita ad alzare al cielo la coppa più ambita, la Champions League.

Le delegazioni delle due squadre sono partite entrambe alla volta di Istanbul: i nerazzurri sono decollati da Malpensa e arriveranno intorno alle 20 ora locale, i citizens dovrebbero atterrare mezzora dopo. Domani la rifinitura per entrambi allo stadio Atarurk e poi le conferenze stampa, prima Inzaghi e poi Guardiola. A salutare la comitiva nerazzurra a Malpensa una nutrita e rumorosa delegazione di tifosi. Il tecnico Inzaghi ha portato con se tutta la rosa, compresi i recuperati Mkhitaryan e Correa. Il centrocampista armeno e l’attaccante argentino, reduci da un infortunio, saranno valutati nel corso della rifinitura prima di decidere se portarli in distinta oppure no. Per quanto riguarda la formazione, sono due i dubbi del tecnico: a centrocampo Brozovic è favorito proprio su Mkhitaryan, mentre in attacco il veterano Dzeko è in pole rispetto a Lukaku per affiancare Lautaro Martinez. Giocherà praticamente in casa Calhanoglu, che sicuramente potrà contare sulle simpatie del pubblico locale. Proprio Dzeko e Lukaku sono insieme a Darmian reduci da esperienze diverse in Inghilterra, con il bosniaco capace di vincere il primo titolo della nuova proprietà del City nel 2012.

Ed era forse proprio dai tempi del Cigno di Sarajevo che i citizens non avevano un centravanti potente e forte fisicamente come è oggi lo scatenato Erling Haaland. Il vichingo norvegese è sicuramente l’uomo più atteso a Istanbul, da tutti indicato insieme a Mbappé come l’erede di Ronaldo e Messi nell’olimpo del calcio mondiale. Alla sua prima stagione in Inghilterra ha fatto sfracelli, trascinando la squadra in Premier con il record di gol e facendo altrettanto in Champions fino alla finale. “Sarà speciale. Ho sempre sognato di giocare la finale di Champions League e sarà un onore giocarla. Ma c’è soprattutto una partita da vincere. Abbiamo avuto una stagione incredibile, e dobbiamo finirla nel migliore dei modi. So che daremo tutti il massimo per vincere contro un’ottima Inter. Non vediamo l’ora di scendere in campo”, ha dichiarato Haaland a Uefa.com. Il fenomeno norvegese ha segnato una media di 1,21 gol a partita in Champions League, un dato senza precedenti. “Sapevo che in questa squadra avrei avuto la possibilità di segnare tanti gol. Quando hai così tanti campioni intorno a te che ti creano le occasioni per segnare oppure ti aprono spazi per fare gol – ha aggiunto – allora è tutto più facile. Sono fortunato ad avere compagni di squadra che mi aiutano a fare il mio lavoro: mettere la palla in fondo alla rete. Ci vuole tanto duro lavoro dentro e fuori dal campo per continuare a fare gol e, quando ne faccio uno, mi concentro subito sul prossimo”.

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