La passione per la squadra partenopea non conosce confini: LaPresse racconta i club con sede a New York, nella Ville Lumiere e nella città natale di Maradona
Una passione che non conosce confini, nel vero senso della parola… L’attesa per la vittoria del terzo scudetto del Napoli si fa sempre più forte, ormai è solo questione di tempo e poi il delirio esploderà per le vie della città partenopea ma non solo. LaPresse è infatti andata a vedere come ci si prepara al grande evento, che manca da 33 anni, in tre club di tre città simbolo nel mondo: Buenos Aires, New York e Parigi. Qualche tempo fa il presidente Aurelio De Laurentiis ha detto che nel mondo ci sono 160 milioni di tifosi del Napoli, forse avrà un po’ esagerato ma certamente sono tantissimi i napoletani che vivono e lavorano fuori dall’Italia e che continuano con ogni mezzo possibile a coltivare la loro passione per i colori azzurri. Un amore che in questa stagione si è fatto sempre più forte grazie ai risultati della squadra allenata da Luciano Spalletti, con le due stelle Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia che stanno facendo rivivere i fasti dei tempi di Diego Maradona e Antonio Careca.
A Buenos Aires si pensa al pullman scoperto
E questo ‘viaggio’ nella tifoseria del Napoli all’estero non può che partire proprio dalla capitale dell’Argentina, che con Napoli è legata proprio nel nome del grande Diego. “Come club Napoli di Buenos Aires sentiamo una responsabilità nel cercare di fare da tramite per unire le due città. Ci sono tanti argentini che vengono a vedere le partite e tifano Napoli, c’è un ragazzo che ha pianto nell’ultima vittoria sostenendo che questo scudetto è un segno del destino dopo la morte di Diego“, racconta a LaPresse il vicepresidente del Club Napoli di Buenos Aires Giuseppe Scognamiglio. “Per noi si sta per realizzare un sogno, non posso viverlo a Napoli ma spero di festeggiare con la comunità italiana di Buenos Aires”, aggiunge. Quaranta anni, di Piana di Sorrento, revisore contabile, Scognamiglio vive a Buenos Aires dal 2011 con la moglie argentina conosciuta a Milano. Il suo club vanta una trentina di iscritti, che di solito si riuniscono in un pub per vedere le partite dei ragazzi di Spalletti insieme a turisti e altri tifosi lì per lavoro. “Mio padre era un abbonato del Napoli e ricordo benissimo la festa del secondo Scudetto del 1990 anche se avevo solo 9 anni. Naturalmente questo avrebbe tutto un altro sapore e un’altra presa di coscienza”, racconta. “A livello emozionale stiamo vivendo questa stagione con grande felicità e stiamo già facendo il conto alla rovescia. L’attesa è parte di tutto il festeggiamento”, prosegue. A Buenos Aires l’attesa è febbrile e il club si sta già attivando per la festa. “Stiamo cercando di affittare un pullman scoperto per andare a festeggiare all’obelisco di Buenos Aires con bandiere e striscioni, come quando vince la nazionale argentina o le squadre della città”, rivela Scognamiglio.
A New York i tifosi di tutto il Nord America
Restando oltreoceano, dopo Buenos Aires la passione per il Napoli sta ormai contagiando anche New York. Nella Grande Mela il cuore pulsante del tifo azzurro è nel ristorante la Ribalta, a Union Square, uno dei più rinomati locali di cucina italiana di Manhattan e dove spesso passano anche vip americani e non solo (da John McEnroe a Bono, da Massimo D’Alema a Ciro Immobile, ndr). “È una attesa propositiva e direi organizzativa, scaramanzia a parte, stiamo cercando di organizzare una bella festa per la vittoria del campionato in contemporanea con quella di Napoli, con un occhiolino al 10 giugno”, racconta a LaPresse Rosario Procino, proprietario del ristorante e presidente del club da lui stesso fondato. “Per il 4 giugno si prevedono 4-5 mila persone, perchè ci sono tifosi che mi contattano e che verrano da tutto il nord America: dalla Florida al Texas, al Canada. In molti mi dicono che vogliono far rivivere ai loro figli quello che hanno vissuto loro da giovani”, aggiunge Procino. Il Club Napoli New York esiste dal 2013, gli iscritti sono circa 6-700. Per le partite, soprattutto ultimamente, ci sono 2-300 persone. “Avevo 18 anni quando abbiamo vinto il primo scudetto, oggi a meno di qualcosa di assurdo, non c’è il batticuore visto il vantaggio in classifica. In tanti mi chiedono se tornerò a Napoli per festeggiare – conclude Rosario – ma io voglio viverla qui con il mio staff tutto regolarmente ‘made in Napoli’. Sarà un modo per fare festa dopo anni di sacrificio, per portare un angolo di Napoli qui a New York”.
Il club della Ville Lumiere
Tornando nel Vecchio Continente, anche Parigi vanta il suo club di tifosi del Napoli. In questi giorni la Ville Lumiere è scossa dalle proteste contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron e questo potrebbe impedire, per ragioni di ordine pubblico, i festeggiamenti dello scudetto della squadra azzurra anche qui atteso da anni e con tanta passione. “In barba alla scaramanzia stiamo provando ad organizzare qualcosa, magari con una piccola sfilata sotto la Torre Eiffel“, racconta a LaPresse Sabatino Abagnale, presidente del club Napoli Parigi. Nato ad Angri, Abbagnale vive a Parigi da 17 anni dove lavora come direttore commerciale per una multinazionale francese. Nel 2018 ha fondato il club, dalle ceneri di uno storico gruppo il ‘Paris Saint Gennaro’. Nel corso degli anni il club è diventato un punto di ritrovo per tanti napoletani che vivono a Parigi, anche da anni, e che spesso portano i figli nati in Francia a vedere le partite per instillare la passione per i colori azzurri. “Da napoletano e da sportivo c’è grande orgoglio, all’estero poi c’è grande attenzione sull’impresa del Napoli. Avevo 8 anni nel ’90 quando il Napoli ha vinto l’ultimo Scudetto, oggi ne ho 41 e la vivo diversamente”, aggiunge. Abbagnale sottolinea che “all’estero si apprezza in particolare il gioco di questo Napoli e questo ci rende ancora più orgogliosi”. “Ora vediamo come andrà a finire con il Milan in Champions. Non si sa mai quello che può succedere, ma il calcio è imprevedibile“, conclude. D’altronde sognare non costa niente.
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