In casa del Porto i nerazzurri di Simone Inzaghi inseguono un posto tra le migliori otto d'Europa, si parte dall'1-0 dell'andata a San Siro

Sei giorni per non perdere l’Inter. Tra Porto in Champions League e sfida in Serie A contro la Juventus Simone Inzaghi si gioca un pezzo consistente del suo futuro in nerazzurro. Il contratto in scadenza nel giugno 2024 non può lasciare il tecnico emiliano tranquillo dopo le ultime performance altalenanti della sua squadra, che nel weekend cadendo in casa dello Spezia ha rimediato l’ottava sconfitta in campionato. Numeri su cui alla Pinetina stanno riflettendo nonostante attualmente l’Inter sia seconda, seppure a -18 dal Napoli lanciato verso lo scudetto, e abbia messo in bacheca la Supercoppa Italiana, senza dimenticare la semifinale di Coppa Italia da disputare contro la Vecchia Signora.

Le tre sconfitte raccolte da inizio anno, tutte e tre in trasferta, contro avversari sulla carta inferiori come Empoli, Bologna e Spezia hanno tagliato fuori l’Inter dalla corsa per il titolo e fatto passare in secondo piano il cammino positivo in Europa. Dal superamento della fase a gironi di Champions, in un gruppo con Bayern Monaco e Barcellona, fino al successo ottenuto contro il Porto nell’andata degli ottavi. Lautaro Martinez e compagni partono proprio da quell’1-0 da difendere al Do Dragao per staccare il pass per i quarti, emulando così i cugini del Milan. “Abbiamo già affrontato partite simili, sappiamo che domani possiamo fare un grande salto e arrivare tra le otto d’Europa. Negli ultimi due anni la società è riuscita per due volte consecutive ad arrivare agli ottavi, adesso gli ottavi sono un ricordo e vogliamo migliorarci – sottolinea Inzaghi – Se è la partita più importante della stagione? Senz’altro, cercheremo di fare una grande gara di concentrazione e di attenzione massima”.

Il ko con lo Spezia (“perdere giocando in quel modo penso possa capitare una volta ogni cinquecento partite”) ha agitato la vigilia in casa nerazzurra, ma Inzaghi – finito sul banco degli imputati – non si scompone. “Le critiche fanno parte del mestiere, fanno parte del gioco. Non ho mai risposto, figuriamoci se rispondo oggi, alla vigilia di una partita così importante per la società e per i tifosi. È il campo quello che parla, cercheremo di farlo parlare anche domani, come abbiamo fatto in questi 18 mesi, nel bene e nel male”. Per la battaglia del Do Dragao l’Inter ha perso Gosens, rimasto in Italia per un risentimento al polpaccio, ma ha recuperato Skriniar. Sul possibile impiego del difensore slovacco però Inzaghi frena: “Ha fatto oggi il primo allenamento completo in gruppo, la cosa che più mi ha colpito è che so cosa ha fatto per essere disponibile per questa partita – ha sottolineato – Ha dato grande disponibilità per domani, ma dovrò valutare le sue condizioni. È un giocatore di grande qualità e temperamento, ma è rimasto fermo per più di 15 giorni”. In ogni caso, nonostante il comportamento ondivago delle ultime settimane “ho visto i ragazzi uniti come sempre“, assicura il tecnico nerazzurro. Un elemento necessario per uscire indenni dalla tana del Porto. 

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