L'amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta prova a porre un freno a uno dei tormentoni estivi di mercato

Nei corridoi del quartier generale di viale della Liberazione non si parla d’altro. Tocca quindi a Beppe Marotta provare a porre un freno a uno dei tormentoni estivi di mercato, quello di Paulo Dybala all’Inter. “Rappresentava e rappresenta una opportunità ma non possiamo dimenticare che noi oggi siamo a posto nel settore offensivo – ha spiegato l’amministratore delegato nerazzurro – abbiamo un insieme di giocatori di grande spessore. Rimane il rispetto verso un giocatore a cui mi lega un particolare affetto”. L’intervento precede la prima conferenza stampa della stagione di Simone Inzaghi in vista del raduno di mercoledì (anche se i big si rivedranno non prima del 10) e riesce solo in parte a evitare domande su acquisti e cessioni, un tema centrale in questa fase con una nuova stagione alle porte. “Conosciamo tutti Dybala, è inutile parlare del calciatore. Ha grandissime qualità e lo ha dimostrato negli anni in Italia, ma noi abbiamo sei attaccanti in questo momento in rosa – ha ribadito l’ex allenatore della Lazio seguendo la linea Marotta – Non è corretto ora parlare di altri giocatori che non sono sotto contratto con l’Inter”. Parole che sanno di chiusura verso la Joya, almeno nell’immediato, nell’attesa di capire se possa riaprirsi uno spiraglio più avanti qualora dovesse sbloccarsi il mercato in uscita.

Rispetto a un anno fa però c’è una grossa novità: il ritorno di Romelu Lukaku, che Inzaghi ha potuto conoscere appena prima di vederlo partire per Londra, sponda Chelsea. A distanza di dodici mesi la situazione si è capovolta e Big Rom è pronto a prendersi nuovamente sulle spalle l’Inter. “È stato un grandissimo colpo, fermo restando e non dimentichiamolo che l’attacco dell’Inter è stato il migliore l’anno scorso”, ha precisato l’allenatore nerazzurro coccolando Lautaro e Dzeko, Correa e Sanchez, con gli ultimi due che restano comunque in uscita. Il rischio concreto comunque quest’anno è quello di perdere Milan Skriniar. “In questo momento è un giocatore dell’Inter, ha fatto un campionato straordinario l’anno scorso e il 10 arriverà in ritiro. Poi vedremo quello che accadrà. Abbiamo visto come è andata l’anno corso con Romelu (Lukaku, ndr). Sappiamo che oggi è una cosa ma fra 15 giorni il mercato può esserne completamente un’altra”, ammette Inzaghi consapevole che le chances di vedere ancora lo slovacco al centro della difesa siano ridotte al lumicino.

Tra i tanti volti nuovi attesi c’è quello di Onana, “il portiere del futuro” anche se nell’immediato Handanovic sarà il titolare, a cui vanno aggiunti gli innesti in mezzo al campo di Asllani (“sembra più grande della sua età”) e Mkhitaryan (“mi è sempre piaciuto, ci aiuterà in una ulteriore crescita”). Rinforzi che non cambiano la fisionomia della squadra, che sarà sempre improntata al 3-5-2, quanto mai determinata a lanciare il guanto di sfida al Milan. “Quest’anno partiamo dietro il Milan che è campione d’Italia e che ha vinto sul campo. Noi insieme ad altre 5-6 squadre saremo in lotta fino alla fine. Sarà difficile ma non ci nascondiamo, vogliamo competere – assicura Inzaghi – Abbiamo chiuso la scorsa stagione con due trofei e con il rammarico di non aver vinto lo scudetto. Ripartiamo con grandissima voglia ed entusiasmo, speriamo che quest’anno sia la volta buona”. Marotta a tal proposito è ancora più categorico. “Nel calcio l’asticella deve essere molto alta, bisogna avere coraggio di vincere e non paura di perdere – ha evidenziato il dirigente nerazzurro – Ci ripresentiamo con l’obiettivo di vincere, forti di aver dimostrato di essere altamente competitivi”. Con o senza Dybala.

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