Da martedì scatta lo stage degli azzurri al Centro tecnico di Coverciano

Il calcio italiano getta uno sguardo sull’illustre passato per allestire un futuro altrettanto glorioso. C’è tanta voglia di Rinascita e niente di meglio che il Salone dei Cinquecento, a Firenze, per raccogliere l’eredità dei grandi che hanno dato lustro al movimento per allargare i propri orizzonti attraverso la tradizionale ‘Hall of fame’, giunta quest’anno alla decima edizione con cui celebrare le figure che hanno lasciato un segno indelebile. “C’è voglia di vivere il calcio nel nostro Paese e oggi è davvero una bella giornata, c’è il desiderio di stare insieme e di rivivere straordinarie esperienze, districandosi tra il tempo della memoria e quello dell’esistenza”, sono state le prime parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, che insieme al sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha aperto la cerimonia con la premiazione per la categoria allenatore a Carlo Mazzone e Antonio Conte.

L’ex tecnico della Roma “è il perfetto mix del cavaliere senza macchia” – come indicato dalle motivazioni che lo hanno fatto entrare nella Hall of Fame mentre ‘personalità’ e ‘abnegazione’ sono le parole che hanno accompagnato il premio riservato all’ex tecnico dell’Inter, Conte. “Questo riconoscimento mi rende orgoglioso” ha sottolineato in un videomessaggio l’attuale allenatore del Tottenham.

Da un ex ct ad un commissario tecnico campione d’Europa come Roberto Mancini che dopo il flop per la mancata qualificazione Mondiale, punta a costruire la Nazionale del futuro. Da martedì scatta infatti lo stage degli azzurri al via dal Centro tecnico di Coverciano, una soluzione decisa dalla Figc e condivisa con la Lega serie A che il ‘Mancio’ considera una valida opportunità “per poter vedere ragazzi che non abbiamo mai avuto la possibilità di vedere per vari motivi e tutto questo mi sembra che sia una cosa buona che può venire utile per il futuro”. La strada dunque è pronta per essere tracciata e scatta nei giorni in cui la Nazionale, finito il campionato, sarà attesa dalla sfida contro l’Argentina a Wembley (la coppa dei campioni Conmebol-Uefa) il primo giugno e dai prossimi impegni di Nations League contro Germania, Ungheria e Inghilterra. “Quella contro i sudamericani sarà una sfida affascinante”, ha garantito il ct a margine dell’evento.

Non sarà invece un Mondiale di rimpianti per l’Italia femminile che ha conquistato il pass per la rassegna iridata. Sono entrate nella Hall of Fame, per la categoria ‘calciatrice italiana’, due pilastri della Nazionale femminile di Milena Bertolini, come Sara Gama e Barbara Bonansea. “Abbiamo fatto tanti sacrifici per far sentire la nostra voce come giocatrici” ha sottolineato la capitana delle Azzurre, mentre Bonansea ha evidenziato “l’onore di essere qui, insieme a così tanti campioni”. Premiata anche un’altra autentica leggenda del calcio femminile italiano come Antonella Carta che, come gli altri premiati, ha portato un personale cimelio da donare al Museo del Calcio: nel suo caso, il pallone ufficiale del Mondiale femminile disputato nel 1999. “C’è più consapevolezza, perché siamo cresciute ancora dal Mondiale in poi e quindi andremo all’Europeo per dire la nostra, con la giusta umiltà”, ha detto la capitana della Juventus e della Nazionale femminile, Sara Gama, in vista del prossimo Europeo, dal 6 luglio in Inghilterra

Per la categoria ‘dirigenti’, sono entrati due assoluti protagonisti del calcio italiano degli ultimi anni, come Antonio Percassi e Giovanni Sartori. Quest’ultimo ha consegnato, come cimeli per il Museo del Calcio, le maglie di due capitani storici -Gianpaolo Bellini e Sergio Pellissier – che hanno segnato la storia recente dei due club in cui ha operato dome dirigente, ovvero Atalanta e Chievo.

Per la categoria calciatore stranieri sul podio Zbigniew Boniek e Karl-Heinz Rumenigge che ha ricordato gli “anni bellissimi trascorsi in Italia”.

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