Gli altri risultati dei match di mercoledì pomeriggio: Sampdoria-Atalanta 1-3 e Udinese-Verona 1-1

Se novembre doveva essere il mese verità per la stagione della Juventus, i bianconeri rischiano di arrivarci già con una certezza: essere tagliati fuori dalla lotta scudetto. Il Sassuolo infatti fa il colpaccio a Torino e infligge a Bonucci e compagni la terza sconfitta stagionale, la più amara perché maturata all’ultimo respiro, al 95′, quando la Juve sembrava in grado di poter ribaltare una gara diventata improvvisamente in salita per l’inserimento vincente di Frattesi in chiusura di primo tempo e raddrizzata a un quarto d’ora dal termine dal primo acuto in campionato di McKennie. Invece, completamente sbilanciata alla ricerca di un successo obbligato dopo l’1-1 ‘brodino’ con l’Inter, la banda di Allegri si è fatta sorprendere nell’ultimo minuto di recupero dallo scavetto, in contropiede, di Maxime Lopez. Che regala una notte da sogno a un Sassuolo risalito fino a ridosso della zona coppe. A meno uno da Juventus che, con il Milan fuggito a 13 lunghezze, rischia di dover cambiare già in autunno il proprio obiettivo.

Allegri vara una Juve d’attacco schierando contemporaneamente Dybala, Morata e Chiesa, con quest’ultimo chiamato a compiti più difensivi sulla corsia destra. A farne le spese questa volta è Cuadrado, che si accomoda in panchina così come Bentancur. Nuova chance per McKennie, mentre sull’out sinistro si rivede Rabiot, ristabilito dopo la positività al Covid. In casa Sassuolo Dionisi non rinuncia alle sue idee, confermando il 4-2-3-1 nonostante le assenze pesanti di Boga e Djuricic. Davanti però, a sorpresa, c’è Defrel e non Scamacca. Dopo il pareggio nel derby d’Italia i bianconeri non possono prescindere dai tre punti per alimentare la rincorsa scudetto e infatti la partenza dei padroni di casa è perentoria. Baricentro alto, pressione in fase di non possesso, grande intensità. La retroguardia emiliana però non si scompone e riduce al minimo i rischi, complice un Morata appannato, a una conclusione di Chiesa murata e a un tirocross insidioso di De Sciglio (che uscirà dopo un quarto d’ora per infortunio) respinto da Consigli, bravo anche al 22′ a chiudere lo specchio a Morata su torre di Dybala. Dopo il forcing iniziale della Vecchia Signora il Sassuolo prende confidenza con la partita e mette in mostra le sue armi migliori, il fraseggio e le ripartenze veloci. La prima vera palla gol infatti la creano proprio i neroverdi, con un tiro insidioso da fuori di Berardi respinto da Perin. Il Sassuolo di minuto in minuto dimostra di aver trovato le misure, la Juve inizia a faticare e si appoggia alle invenzioni di Dybala. La Joya al 37′ ci prova da fuori ma viene fermato dal palo, poco dopo altra incursione velenosa che produce una girata fuori misura di Chiesa. La beffa per i bianconeri però si materializza subito prima dell’intervallo, quando un’imbucata di Frattesi, su invito di Defrel, viene letta male da de Ligt (in particolare) e da tutta la retroguardia bianconera. E vale il vantaggio emiliano.

Il secondo gol di fila di Frattesi rappresenta la classica montagna da scalare con cui la Vecchia Signora si presenta in campo subito dopo l’intervallo, con un Cuadrado in più e un Rabiot in meno, per una Juve ancora più a trazione anteriore. Il Sassuolo è sempre sbarazzino, trascinato da un Berardi ‘on fire’, che invita Raspadori a una conclusione di poco a lato. I bianconeri però sono spalle al muro e con il passare dei minuti tornano a premere veementemente. Ayhan salva a portiere battuto sul diagonale potente e preciso dell’arrembante Cuadrado, poi è Dybala a esaltare i riflessi di Consigli. La Juve attacca a testa bassa, vivendo sulle fiammate dei propri solisti. A trovare il pareggio però è il ‘maghetto’ McKennie con una zuccata precisa a sovrastare Ferrari, sugli sviluppi di una palla inattiva. Ai bianconeri però il pari non basta e Allegri ricorre a tutto il suo arsenale dalla panchina: prima Kaio Jorge (subito pericoloso in rovesciata) poi Kulusevski e Arthur. L’ultimo assalto però non porta i frutti sperati, anzi nel finale è di nuovo il Sassuolo a far male: Maxime Lopez, servito da Berardi, supera in pallonetto Perin e mette le ali ai neroverdi. La Juve resta al palo, con una vetta sempre più lontana e una classifica che si è di nuovo ingarbugliata.

Per quanto riguarda gli altri match di mercoledì pomeriggio, l’Atalanta si è imposta per 3-1 sul campo della Sampdoria mentre Udinese-Verona è finita 1-1. Per i bergamaschi che salgono a 18 punti in classifica a -10 dalla vetta ma a +3 dalla Juventus, l’autorete di Askildsen e i gol di Zapata e Ilicic. Di Caputo la rete del momentaneo vantaggio dei blucerchiati. Alla Dacia Arena invece friulani in vantaggio con Success e pareggio dei veneti con Barak su rigore. 

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