Per i giudici la squadra granata non poteva recarsi a Roma dopo il focolaio dei giorni precedenti la sfida

Ricorso della Lazio respinto e palla al centro. Anche per la Corte sportiva di appello della Figc la partita di Serie A dello scorso 2 marzo tra i biancocelesti e il Torino si deve giocare. La prima sessione del Collegio presieduta da Piero Sandulli ha confermato la decisione del giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, che aveva deliberato di non applicare alla società granata le sanzioni previste dall’art. 53 del Noif per la mancata disputa della gara, rimettendo alla Lega Serie A i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa del match. Per i giudici la squadra granata non poteva recarsi a Roma proprio perchè si era in presenza di una prescrizione della Asl sulla quarantena domiciliare dei contatti stretti dopo il focolaio di variante inglese scoppiato nei giorni precedenti la sfida. Erano coinvolti otto calciatori granata, due membri dello staff e anche cinque familiari. La Lega non aveva autorizzato il rinvio e successivamente il giudice sportivo si era pronunciato per la ricalendarizzazione della partita che dovrà essere dunque fissata. Questo se non ci sarà Ricorso all’ultimo grado di giudizio della giustizia sportiva.

Nelle motivazioni si fa notare che “gli organi della giustizia sportiva non sono abilitati, contrariamente a quanto affermato dalla società reclamante, a conoscere della legittimità degli atti amministrativi delle autorità statali o territoriali né tantomeno possono disapplicarli trattandosi di atti esistenti, validi ed efficaci fino ad eventuale annullamento anche parziale in sede giurisdizionale ovvero d’ufficio da parte della medesima autorità che li ha adottati”. La Lazio valuterà adesso se andare avanti o fermarsi qui. “Bisogna leggere le motivazioni. E’ chiaramente l’accertamento di una sorta di truffa operata ai danni della Lazio dove però l’ordinamento sportivo non può fare niente per intervenire sui provvedimenti della Asl. Vediamo adesso la Procura federale che cosa fa. E’ una gravissima motivazione nei confronti del Torino”, ha dichiarato il legale della Lazio Gian Michele Gentile. “Adesso ci studieremo bene le carte e poi decideremo se andare avanti. Probabilmente credo che adesso andrà avanti il Torino”, ha concluso.
Ancora una volta dunque la chiave del confronto è stata il protocollo anti-Covid sia dal punto di vista sanitario-scientifico che quello normativo-sanzionatorio.

Da ricordare che nel corso della vicenda tamponi, che ha portato all’inibizione per il presidente Claudio Lotito e i due medici sociali ma senza punti di penalizzazione in classifica, il club sostenne la tesi della mancata validità del protocollo, in quanto non approvato dal Coni. Nel dispositivo sul rinvio di Lazio-Torino la Corte in conclusione spiega che “non può che ribadirsi quanto sottolineato dal giudice sportivo” ovvero che “la prescrizione integrativa della Asl, con fissazione della scadenza del provvedimento alla mezzanotte del 2 marzo 2021, intervenuta con congruo anticipo rispetto alla prevista effettuazione dell’incontro, rendeva oggettivamente impossibile, per causa esterna non imputabile al Torino il trasferimento del gruppo squadra e la prestazione sportiva, pena il rischio di incorrere in sanzioni anche penali”.

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