Cr7 eguaglia Pelè segnando il gol numero 767 in carriera
Questa volta la Juve non si butta via. Stende lo Spezia con una ripresa convincente e ritrova punti e fiducia in vista dei prossimi fondamentali impegni, tra Lazio in campionato e Porto nel ritorno degli ottavi di Champions League. Il tris porta solo buone notizie per Andrea Pirlo, che risolve la partita con il doppio cambio Morata-Bernardeschi – che confezionano la rete dell’1-0 –, si gode l’ennesima rete di CR7, che eguaglia Pelè con 767 reti in carriera, e può essere soddisfatto della prova difensiva della sua squadra, che tiene la porta inviolata (soprattutto per merito di Szczesny, che para un rigore a Galabinov in pieno recupero) nonostante il forfait di de Ligt aggravi l’emergenza nel pacchetto arretrato, già orfano di Bonucci e Chiellini. I liguri sono partiti forte, mostrando idee e coraggio, ma si sono ‘bruciati’ troppo presto. La salvezza è ancora lontana, ma resta alla portata. A patto di archiviare questa sconfitta il più in fretta possibile.
Che la serata sia complicata per i bianconeri appare chiaro ancor prima del fischio d’inizio, dato che Andrea Pirlo nel riscaldamento perde per un problema muscolare anche de Ligt. Al suo posto entra Frabotta con Alex Sandro che scala al centro della difesa in un 4-4-2 raffazzonato. Lo Spezia coglie da subito le difficoltà tattiche dei padroni di casa, mettendo sotto pressione la difesa avversaria sul piano del gioco e del palleggio. Marchizza in avvio spaventa Szczesny calciando a lato dal cuore dell’area dopo una bella combinazione sull’asse Farias-Maggiore. Le maggiori insidie per la Vecchia Signora arrivano proprio dall’out sinistro, con Demiral costretto alla mezzora a salvare di testa sulla conclusione dello scatenato Marchizza. La Juve vieni fuori alla distanza dopo qualche impaccio iniziale, sviluppando il proprio gioco soprattutto sulla destra, grazie alle folate di Chiesa, pericoloso anche con un diagonale sul fondo. Anche perché per vie centrali la coppia Rabiot-Bentancur non regala grandi sussulti. Sul finale di frazione i padroni di casa aumentano il ritmo e l’effetto si nota: azione in campo aperto avviata da Danilo e rifinita da Ronaldo, che centra la base del palo con una conclusione chirurgica.
Nella ripresa il trend dell’ultima parte del primo tempo viene confermato. Lo Spezia fatica a contenere gli assalti della Juve, che cresce alla distanza a livello di singoli e di fiducia. Vignali rischia grosso con un retropassaggio su cui si avventa McKennie, poi è Ronaldo ad aggrogliarsi su se stesso sul cross basso e teso di Kulusevski. Pirlo tenta di dare un’ulteriore scossa inserendo il rientrante Morata e Bernardeschi per Frabotta e McKennie. Il timing del doppio cambio è semplicemente perfetto, perché un minuto dopo proprio i due neoentrati confezionano il vantaggio: l’esterno azzurro scatta sul filo del fuorigioco e serve al centro lo spagnolo, che anticipa il suo marcatore e stappa il match, anche se la gioia arriva a scoppio ritardato e viene decretata solo dal Var. Lo Spezia è alle corde e questa volta la Vecchia Signora, memore delle tante rimonte subite, non ha pietà. Uno scatenato Bernardeschi, su invito di Rabiot, scappa sulla corsia mancina e vede l’inserimento di Chiesa, che dopo una prima respinta di Provedel si avventa come un falco sulla ribattuta, raddoppiando in acrobazia. Sul match calano di fatto i titoli di coda, ma nel finale arriva anche la ciliegina sulla torta di CR7, che dopo un gol sfiorato su punizione cala il tris in contropiede su assist di Bentancur. Il rigore parato da Szczesny a Galabinov a tempo scaduto completa poi la festa della Vecchia Signora. Anche se gli esami veri arriveranno solo dal doppio confronto con Lazio e Porto, che dirà molto sul futuro della stagione bianconera.
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