I nerazzurri primi in classifica aspettando la risposta del Milan

Le incertezze societarie non scalfiscono le ambizioni dell’Inter. Se il progetto “è fermo da agosto” (copyright Conte) sul campo invece la squadra corre spedita e si prende la vetta per almeno due notti, aspettando la riposta del Milan domenica pomeriggio contro il Crotone. La Fiorentina, vittima sacrificale di Handanovic e compagni, lotta per tutti i novanta minuti ma è costretta ad arrendersi con un gol per tempo. Le pesanti assenze per squalifica di Castrovilli e Milenkovic a cui si è aggiunta quella di Ribery, out per un problema fisico, hanno inciso non poco alla distanza, soprattutto quando i ragazzi di Prandelli si sono trovati sotto dopo una mezzora in cui tatticamente erano stati fermati. Il rientro di Hakimi e Lukaku – assenti nella sconfitta contro la Juve in Coppa Italia – dal 1′ ha influito sul tasso di pericolosità degli ospiti, anche se le reti sono arrivate da due centrocampisti: Barella, autore di un primo tempo straordinario, ha stappato il match con un tiro a giro da fuori area, Perisic l’ha virtualmente chiuso all’alba della ripresa, con un tocco da due passi facile facile dopo l’ennesima sgasata in campo aperto di Perisic. Tra i due gol c’è stata tanta Fiorentina, ma il doppio intervento di Handanovic su Bonaventura-Biraghi non ha il sapore di un rimpianto. L’Inter è stata superiore in tutto e per tutto, si gode l’aria buona della vetta della classifica e prepara la rimonta a Torino, nel secondo round della semifinale di coppa.

Dovendo rinunciare ai due elementi di maggior spessore qualitativo in rosa, Castrovilli e Ribery, Prandelli opta per uno schieramento guardingo – con Vlahovic unica punta – decidendo di aspettare l’Inter nella propria metà campo, senza sbilanciarsi e concedere ripartenze, una delle armi migliori dei ragazzi di Conte, ancora in tribuna per squalifica. In realtà l’Inter avrebbe subito l’opportunità per mettere la gara in discesa, ma Barella esalta i riflessi di Dragowski, che mura la conclusione del centrocampista da due passi. I nerazzurri non trovano spazi, Sanchez (preferito a Lautaro) e Lukaku (in ombra) non riescono mai a trovarsi, ma è lo stesso Barella a farsi perdonare l’errore iniziale con un tiro a giro vincente poco dopo la mezzora che accende la gara. La reazione della Fiorentina è veemente ma non rabbiosa. E produce un doppio tentativo di Bonaventura e Biraghi disinnescato da Handanovic. In avvio ripresa Prandelli si gioca subito la carta Kouame per dare una spalla al solitario Vlahovic, ma l’Inter non perdona la prima disattenzione dei toscani su Hakimi: l’esterno marocchino, annullato nei primi 45′, vola sulla destra resistendo al ritorno di Igor e servendo un cioccolatino a Perisic. La viola, sotto di due gol, si sbilancia, rischia di incassare il terzo (rete annullata a Lukaku per fuorigioco dello stesso Perisic) e si spaventa. Anche perché sono gli ospiti a divorarsi in più occasioni il tris, sia con Gagliardini che con Hakimi che con Lautaro, entrato nel finale con l’energia giusta. Errori che non saranno permessi a Torino martedì per cercare l’impresa contro la Juventus che vale la finale di Coppa Italia.

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