L'allenatore nerazzurro alla vigilia della stracittadina nei quarti

In Coppa Italia per vendicare il campionato. Il duello tra Milan e Inter si sposta al torneo nazionale, dove domani sera le prime della classe in Serie A si giocano un posto in semifinale: impegno che i nerazzurri intendono onorare anche se la priorità per Antonio Conte è la corsa scudetto. Ma eliminare i cugini rossoneri, reduci dalla sonora sconfitta casalinga con l’Atalanta, sarebbe un segnale forte dopo la frenata di Udine – e le conseguenti tensioni post-gara, che potrebbero costare a Conte 2-3 giornate di squalifica nonostante il chiarimento con Maresca – e il mancato sorpasso in vetta. E, dettaglio non secondario, in attesa del replay del 21 febbraio c’è sempre da riscattare il ko nella stracittadina di ottobre, quando la doppietta di Ibrahimovic nel primo quarto d’ora trascinò la squadra di Pioli: all’Inter non bastò il gol di Lukaku. Per Conte, poi, una motivazione ulteriore per fare strada c’è: da allenatore non ha mai sollevato la Coppa Italia. Martedì però per l’allenatore pugliese è arrivata la decisione del giudice sportivo della Lega di Serie A, Gerardo Mastrandrea, che gli ha comminato due giornate di squalfica per le frasi rivolte all’arbitro Maresca al termine della sfida Udinese-Inter.

Proiettandosi al match di martedì sera, tuttavia, il tecnico salentino può sorridere guardando le statistiche. Nei due precedenti incroci, è sempre riuscito a buttare fuori il Diavolo: nella semifinale 2011-12 e nei quarti della stagione successiva, sempre alla guida della Juve. Quella stessa Juve che l’Inter, in caso di esito favorevole nel derby, probabilmente incrocerà nella doppia semifinale. “Bisognerà fare una grande prova di squadra”, ha commentato Conte a Raisport. “Penso che non solo domani ma in generale, dobbiamo essere molto più cinici e determinati soprattutto quando arriviamo all’ultimo passaggio, alla conclusione. Quello sarà importante, essere determinati e decisivi soprattutto quando si arriva in zona gol”, ha aggiunto. Quanto allo spauracchio Ibrahimovic, “è un giocatore importante per il Milan ma non c’è solo lui”, ha avvertito. “Il Milan è una squadra composta da giocatori forti e bravi tecnicamente che sta facendo cose importanti”.

La vittoria-qualificazione sarà inseguita da un’Inter leggermente ritoccata con il turnover: sabato sera a San Siro arriva l’ostico Benevento, squadra che ha dimostrato di saper rendere vita dura alle big. Per questo, per l’undici anti-Inter Conte punta a una rotazione moderata. In questo momento è indispensabile regalare un po’ di freschezza all’attacco, dove la premiata ditta LuLa, firma di 21 dei 45 gol nerazzurri, ha recentemente tirato un po’ il freno: i due sono a secco da quattro gare. “Sono contento della partecipazione e dell’abnegazione che loro hanno durante tutta la partita, poi magari ci sono momenti più o meno fortunati per un attaccante”, ha spiegato Conte. Il maggiore indiziato a partire dalla panchina è Lautaro Martinez, pertanto al fianco di Lukaku il tecnico darà un’occasione a Sanchez, che ha smaltito i problemi muscolari. In mezzo dovrebbe fermarsi Vidal, lasciando spazio a uno tra Gagliardini e Sensi. Confermati Barella e Brozovic. Mentre in difesa Conte non pare intenzionato a scardinare il trio dei titolarissimi Skriniar-De Vrij-Bastoni. Sulle fascia sinistra Darmian potrebbe rilevare Young, con Hakimi confermato a destra.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata