Prestito biennale con obbligo di riscatto, operazione da 60 milioni di euro più eventuali 10 di 

A Firenze è già considerato un traditore, a Torino sperano di aver pescato un potenziale campione, la cui crescita si è un po' arenata dopo l'esplosione di qualche anno fa. L'arrivo di Federico Chiesa alla Juventus sul 'gong' del calciomercato conferma l'inversione di tendenza per i campioni d'Italia in questa sessione di mercato. Un colpo che guarda al futuro, sulla scia degli innesti di McKennie e Kulusevski, e soprattutto un rinforzo 'made in Italy', aspetto che ultimamente alla Continassa avevano un po' trascurato. I giovani italiani però si pagano a caro prezzo e il figlio d'arte cresciuto in riva all'Arno non rappresenta l'eccezione: un'operazione da 60 milioni di euro, un prestito con obbligo di riscatto mascherato da acquisto a titolo definitivo. La formula spalmata su due anni – prestito oneroso (2 milioni il primo anno e 8 il secondo) e riscatto a 40 milioni più eventuali 10 di bonus nell'estate 2022 – ha permesso alla Vecchia Signora, in difficoltà come tutti i club per l'emergenza Covid-19, una operazione di questa portata. Anche perché la stessa Fiorentina si era ormai rassegnata negli ultimi giorni a far partire la propria stella. L'esterno azzurro ieri mattina ha momentaneamente lasciato il ritiro di Coverciano per sostenere a Firenze le visite mediche di rito. A Torino andrà a guadagnare 5 milioni di euro a stagione e cambierà obiettivi, con vista sullo scudetto e sulla Champions League. "Talento, velocità, classe e gioventù. Federico Chiesa è un nuovo giocatore bianconero. Classe 1997, arriva dalla Fiorentina e firma un contratto fino al 2022", si legge sul sito bianconero.

L'arrivo di Chiesa coincide con l'addio di Douglas Costa e De Sciglio, ceduti in prestito rispettivamente a Bayern Monaco e Olympique Lione. Con il risparmio degli ingaggi di due giocatori più esperti e navigati in un colpo solo la Vecchia Signora ha finanziato il prestito oneroso di Chiesa, abbassato il monte stipendi e svecchiato la rosa, due degli obiettivi perseguiti per tutta l'estate. L'addio di 'Flash' sicuramente toglie alla Juve un pizzico di classe e imprevedibilità utile soprattutto a gara in corso e in Europa, ma consente di inserire al suo posto un giocatore più adatto al sistema su cui sta lavorando Andrea Pirlo, quel 3-4-1-2 in cui gli esterni sono a tutta fascia e devono saper incidere sia in fase offensiva che in quella difensiva. Senza contare la tenuta fisica del brasiliano, che ha passato più tempo in infermeria che in campo negli ultimi due anni. Chiesa da questo punto di vista offre maggiori garanzie nonché margini di crescita inesplorati. A Pirlo adesso il compito di valorizzarlo. Per il bene della Juve e della Nazionale che tanto punta su di lui.

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