Inchiesta sull'applicazione dei protocolli da parte del club di De Laurentiis

La Procura Federale ha aperto un'indagine per verificare la corretta applicazione da parte del Napoli dei protocolli sanitari validati dal Cts e dal Ministero della Salute, dopo la notizia della positività di Piotr Zielinski e Eljif Elmas.

Secondo quanto si apprende, quello della Procura guidata da Giuseppe Chinè è un atto dovuto che avviene ogni volta che c'è un positivo in un gruppo squadra.

La Procura farà ora richiesta degli atti relativi alle comunicazioni fra ASL di Napoli, Regione Campania e il Napoli calcio.

Intanto il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, rinvia la decisione sul possibile 3-0 a tavolino per la Juventus e un punto di penalizzazione per il Napoli. Il verdetto dovrebbe slittare almeno a mercoledì 7 ottobre, ma il giudice potrebbe chiedere un supplemento di indagine, mandando gli atti alla Procura federale della Figc guidata da Giuseppe Chinè.

Già sabato Mastrandrea aveva ricevuto dal Napoli la lettera dell'ASL campana che, secondo il club di Aurelio De Laurentiis, impediva alla squadra di partire per Torino. "Il club non ha avuto scelta", ha dichiarato l'avvocato Mattia Grassani, legale della società partenopea. "Il club ha documentato alla Figc, alla Lega e al giudice sportivo che sussistevano condizioni ostative alla disputa della gara. Il Napoli non ha scelto di non andare a Torino, ma sono le Asl ad averlo impedito. Per viaggiare il club avrebbe dovuto violare provvedimenti statali rischiando conseguenze penali", ha spiegato Grassani.

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