Doppietta di Gomez nel 4-1 all'Olimpico
Bulimica e insaziabile come sempre. L'Atalanta dalla classe infinita resta fedele a se stessa e al suo gioco spettacolare e all'Olimpico di Roma mette in discussione le ambizioni della Lazio di Simone Inzaghi, battuta 4-1 da una Dea che brilla senza intermittenze. La sfida tra le squadre più sorprendenti dello scorso campionato non ha avuto storia, troppo organizzata e in piena fiducia tecnico-tattica la squadra di Gasperini che dopo mezz'ora era già in vantaggio di due reti con Gosens e Hateboer per poi chiudere la priam frazione con Gomez, autore di una doppietta con unosèplendio gol al 61' che ha spento le speranza di rimonta della Lazio a segno con Caicedo al 57'. Dopo il poker al Torino un altro alla formazione arrivata terza in classifica che consente all'Atalanta si raggiungere in vetta alla classifica a punteggio pieno Napoli, Milan, Verona e Inter. La differenza rispetto allo scorso anno sta nella consapevolezza: la Dea sa adesso quanto sia forte ed estremamente competitiva e lo ha dimostrato in queste due prime sfide di campionato, soprattuitto in questa serata romana dove ha saputo dominare il gioco con autorità, senza sbavature, restando compatta nei momenti (pochi, in verità) di maggiore sofferenza, quando la Lazio ha cercato di ribaltare il match.
Inzaghi non rinuncia al consolidato 3-5-2 con Caicedo a sostenere Immobile. Centrocampo affidato a Leiva con Milinkovic Savic e Luis Aberto ai lati. Inoltre, in difesa, Patric prende il posto di Luiz Felipe ed affianca Acerbi e Radu davanti a Strakosha. Fuori Correa per un infortunio muscolare nel riscaldamento. Gasperini decide di schierare Malinovskyi dietro alla coppia Gomez-Zapata con il centrocampo confermato con Pasalic e Freuler in mediana e Gosens e Hateboer sugli esterni.
La Lazio appare più aggressiva e gestisce meglio il gioco con i bergamaschi che aspettano per ripartire in contropiede e dopo appena dieci minuti fanno centro con Gosens: traversone sul secondo palo di Gomez per Hateboer che la mette in mezzo per il tedesco che calcia di prima intenzione dal limite dell'area piccola. Per Strakosha nulla da fare. La rete non cambia l'impostazione dei nerazzurri che effettuano un pressing alto con la Lazio costretta ad abbassare il suo raggio d'azione. I bergamaschi controllano senza troppi affanni, i biancocelesti ci provano con Immobile e poi con Milinkovic-Savic senza pungere. Il migliore è Acerbi, il più lucido nel disinnescare gli affondi dei bergamaschi, ma nulla può al 32' quando l'Atalanta si allunga in contropiede, cross dalla sinistra sul secondo palo di Gsens per Hateboer che al volo cacio di forza sotto la traversa. L'Atalanta è padrona dal gioco, dimostra le qualità già esprezze nello scorso campionato e c mette poco meno di dieci mnut per fare il tris con Gomez: respinta corta di Patric sui piedi propri del papu che etra in area e con un preciso rasoterra batte Strakosha.
Nell'avvio di secondo tempo la Lazio reagisce e si getta in avanti con maggiore incisività, arriva prima sulle seconde palle e trova la rete che riapre il match al 57' con Caceido su assist di Milinkovic-Savic: l'attaccante ecuadoriano stoppa la palla in area, aggira Sportiello e fa centro. Un minuto e Immobile ha l'occasione giusta per cambiare l'inerzia del match ma si fa chiudere lo specchio da Sportiello e poco dopo è ancora Papu Gomez, con una rete magnifica da fuori area a firmare il poker dei bergamaschi e spezzare i sogni di rimonta dei biancocelesti, come era invece accaduto lo scorso canpionato: è il 65/mo centro per il trequartista argentino, il terzo in questo campionato in appena due partite. La Lazio si disunisce, i suoi bollori si spengono lentamente. Inzaghi si rende conto che c'è poco da raccogliere da questa serata e fa rientrare in panchina Luis Alberto (che ha perso lo scontro con Papu Gomez) e Lazzari, alla luce anche del fitto calendario che prevede domenica la sfida contro l'Inter. Immobile però non molla e spinge la Lazio nonostante i tre gol di svantaggio ma questa è una serata solo per la Dea. Sempre più splendente e accecante.
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