Riparte il Calcio ma nulla è più come prima 

 Il calcio, finalmente, può ripartire. il 9 marzo Sassuolo-Brescia 3-0 fu l'ultimo atto della Serie A, poi la lunga notte del lockdown. A oltre tre mesi di distanza il pallone tornerà a rotolare, ma nulla sarà come prima. La semifinale di ritorno di Coppa Italia fra Juventus e Milan è un primo passo verso la normalità pure per lo sport più amato dagli italiani, le ferite però sono ancora lungi dall'essere rimarginate. Spalti vuoti, misure di distanziamento sociale in panchina e rigidi protocolli da attuare restano l'unica condizione possibile per mettere in moto la macchina in attesa di tempi migliori. Per 90 minuti però gli italiani potranno tornare a godere del loro spettacolo preferito, e con i suoi interpreti migliori: da Cristiano Ronaldo a Dybala, che il coronavirus lo ha vissuto sulla sua pelle, passando per 'Gigio' Donnarumma. Non ci sarà Zlatan Ibrahimovic ma le premesse per un grande spettacolo ci sono, a partire dalla posta in palio. Quando Daniele Orsato darà il fischio di inizio tutti, tanto in campo quanto a casa davanti alla Tv, saranno concentrati soltanto sulla sfera di cuoio e sulle magie dei calciatori.

 Si parte dall'1-1 dell'andata ma, dopo uno stop così lungo, nulla è scontato. Per questo motivo tanto Maurizio Sarri quanto Stefano Pioli parlano di sfida apertissima. Una sorta di viaggio verso l'ignoto dove, da buoni capitani di vascello in un mare che tende a calmarsi dopo la tempesta, i due tecnici dovranno essere in grado di toccare le corde giuste dei propri giocatori, ma senza caricarli troppo. Gli stimoli, da ambo le parti, non mancheranno. La Juve è ancora in corsa per il 'triplete' e, come sottolineato dal suo condottiero, ha la fortuna di potersi giocare gli obiettivi stagionali "separatamente l'uno dall'altro". Partire alzando la Coppa Italia sarebbe un'iniezione di fiducia enorme in vista del tour de force del campionato e della Champions League. Il Milan, invece, deve centrare l'obiettivo Europa e vincere la Coppa rappresenterebbe la strada più breve e meno irta di insidie. Pioli lo sa bene e ci crede. Il tecnico rossonero mette in luce come i due match disputati contro i campioni d'Italia nell'era pre-covid siano stati molto equilibrati. "In entrambe le occasioni siamo usciti dal campo con qualche rimpianto in termini di risultato", dichiara ricordando la rete su rigore di Cristiano Ronaldo al 90esimo inoltrato nel match di andata a San Siro. In quella occasione il Milan andò in vantaggio con Rebic, il centravanti designato a guidare l'attacco pure in questa occasione, mentre la Juve si aggrappò alla certezza CR7, l'uomo che ha nella competizione la sua ragione di vita. A loro, e a tutti coloro che scenderanno in campo, il compito di illuminare la scena. Un antipasto da ristorante stellato in attesa della portata principale chiamata Serie A, coronavirus permettendo.

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