I bianconeri battono 2-1 il Genoa con il gol del portoghese in pieno recupero. Di Bonucci e Kouamè gli altri gol
Vittoria e testa della classifica, il tutto all'ultimo respiro: la Juventus riprende la marcia dopo il mezzo passo falso di Lecce, ma sudando le proverbiali sette camicie contro il Genoa rigenerato dalla cura Thiago Motta. Una Juve non brillante, per usare un eufemismo, riesce a fare bottino pieno allo Stadium e resta davanti all'Inter. E' il minuto 94 quando Cristiano Ronaldo, fino a lì la pallida copia del campione che conosciamo, trova la breccia nel fortino dei rossoblù, costretti alle barricate dal 51' per l'espulsione di Cassata. Poco prima, il Var aveva annullato la rete del 2-1 al portoghese per fuorigioco. Nel primo tempo, al primo gol in campionato di Bonucci aveva risposto prima dell'intervallo con una rete fortunosa Kouame. Nel secondo tempo è assedio dei padroni di casa, con Radu a guidare la resistenza dei liguri. Fino al rigore spaccapartita, con i bianconeri in dieci per l'espulsione di Rabiot. La Juve torna così +1 sull'Inter e si prepara a sfidare nel weekend un Torino in piena crisi in un derby che si preannuncia infuocato. Sarri sceglie di far rifiatare De Ligt: ad affiancare lo stakanovista Bonucci è Rugani, all'esordio stagionale. In attacco, privo dell'acciaccato Higuain, rientra Ronaldo dopo il turno di riposo, Dybala è il suo partner, con Bernardeschi ad agire sulla trequarti. In cabina di regia Bentancur fa le veci di Pjanic. In porta Szczesny lascia spazio a Buffon. In panchina si rivedono Ramsey e Douglas Costa. Per la sua seconda gara da tecnico rossoblù Thiago Motta si affida a Pinamonti punta avanzata e assistita dal trio Pandev-Agudelo-Kouamé.
Canovaccio rispettato alle interpreti sin dalle prime battute, con la squadra di Sarri a prendersi la palla e a dettare il passo. Rintanato inizialmente nel proprio guscio, il Grifone mette la testa fuori soprattutto in ripartenza: e in una di queste Pinamonti, lanciato da Ghiglione, chiama il primo intervento di Buffon, che blocca senza patemi. La Juve prova a far valere la maggior qualità dei suoi interpreti: dopo una gran giocata Dybala scalda il sinistro con Radu che alza sopra la traversa, poi ci riprova sempre con il piede preferito ma senza inquadrare lo specchio. La Signora però non stringe troppo la morsa e quando alza il piede dall'acceleratore il Genoa può distendersi. Zapata prova il blitz aereo sul piazzato di Schone, poi è Pandev, pescato al centro da Ghiglione, a sciupare una buona chance. Di fronte a un Genoa che prende fiducia e contrattacca, ci pensa Ronaldo a mettere le cose in chiaro con un gran destro verso il primo palo, bloccato da Radu. Un Dybala in versione Hirscher semina spettacolo in slalom e testa il super riflesso di Radu. Si respira aria di rete imminente: e il vantaggio lo firma Bonucci, che svetta sull'angolo di Bentancur anticipando l'uscita di Radu (36'). Il Genoa però non accusa il colpo: Schone ci prova con un'insidiosissima punizione, disinnescata dal volo di Buffon, quindi il pressing rossoblù fa cadere i bianconeri in trappola. Dopo un errato disimpegno di Alex Sandro la palla giunge a Kouamé che con una conclusione dalla traiettoria beffarda batte Buffon riequilibrando i conti (40').
E' un Genoa che sfoggia personalità anche al rientro in campo: Kouame arriva al limite ma manca il suo destro a giro manca il bersaglio. Ma le cose si complicano per i rossoblù quando Guia mostra a Cassata il secondo giallo per una trattenuta su Dybala. La Var benedice la decisione, vane le proteste di Thiago Motta cui non resta che cautelarsi arretrando in mediana Agudelo. Il nervosismo tradisce Marchetti, espulso dalla panchina. La Juve deve necessariamente accelerare i ritmi per approfittare della situazione, il tentativo di Dybala servito da Ronaldo viene salvato da… Bernardeschi, la cui deviazione favorisce Radu. Poi il portiere rossoblù è attento su un destro da fuori del portoghese. Il Genoa non si scompone e la mossa di Sarri è il doppio cambio, per un'iniezione di qualità: dentro Ramsey e Rabiot, fuori Khedira e Matuidi. Si aspetta il coniglio dal cilindro da Dybala, sempre minaccioso con le sue fiammate: l'argentino prima trova una deviazione, poi dopo un duetto con Bernardeschi ci pensa il solito Radu a bloccare. Il rumeno viene poi chiamato in causa da un gran sinistro di Bernardeschi, quindi è attento sul colpo di testa di Ronaldo su angolo. Ma è anche sciupone, CR7, perché sulla gran palla che gli confeziona Dybala manca clamorosamente la porta come poche volte ha fatto in carriera.
Si gioca su un unico fronte. Il fortino genoano prova a resistere all'assedio bianconero che prosegue con un nuovo tentativo mancino di Bernardeschi, con palla che stavolta sibila accanto al palo. E l'ex viola si conferma protagonista dell'assalto con una conclusione volante su servizio di Bonucci, parata da Radu, prima di lasciare spazio a Douglas Costa che riassapora il campo dopo la lunga assenza. E il brasiliano si mette subito in mostra con un bel sinistro da fuori. Nonostante tutto c'è anche il momento-brivido per i bianconeri, con Pinamonti che dopo un'incertezza di Rugani non inquadra lo specchio da pochi passi, poi la parità numerica si ristabilisce con l'espulsione di Rabiot, punito con il secondo giallo per un evitabile tackle da dietro sul neo entrato Gumus. Tutto conduce a un finale di fuoco. Siamo già nel recupero quando il Var strozza l'urlo in gola dello Stadium annullando il tap-in vincente di Ronaldo su cross di Cuadrado: il portoghese scatta in offside. Ma è comunque CR7 a prendersi all'ultimo istante la scena, procurandosi (intervento di Sanabria) e trasformando il rigore che pone fine alla resistenza del Grifone (96').
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