LaPresse e upday presentano i numeri del calcio del week end 22-24 marzo 2019
Nazionale, il ranking – Roberto Mancini ha detto che uno dei suoi due obiettivi (l'altro è qualificarci in fretta per Euro2020) è migliorare il ranking dell'Italia. Ci si bada troppo poco dalle nostre parti, ma la classifica del calcio internazionale per squadre nazionali curata dalla Fifa (quella attuale è aggiornata a febbraio) è un parametro importante per giudicare lo stato di salute del movimento calcistico di un Paese. E che l'Italia abbia attraversato una pesante crisi viene evidenziato da un disastroso diciottesimo posto (1.539 punti), il livello peggiore da quando esiste la classifica, cioè dal 1993. In questi 26 anni, l'Italia ha fatto registrare un ranking medio dell'ottavo posto e solo quattro volte, prima del 2011 era stata sotto il decimo. Negli ultimi otto anni siamo stati stabilmente nella seconda decina del ranking. Due volte, nel 93 e nel 2006 siamo arrivati al secondo posto. Il ranking viene attribuito da un complesso algortimo che aggiunge o toglie punti a ogni partita. I punti attributi tengono conto del valore delle squadre avversarie. La vittoria con la Finlandia, ad esempio, (59esima del ranking) e quella probabile sul Liechtenstein (addirittura 181esima) non ci faranno salire di molto. Potrebbero però bastare a superare il Messico che ci è davanti di un solo punto. Non va molto meglio alla Germania (sedicesima) che era prima nel 2017. Oggi, al comando, c'è il Belgio (1.727 punti) seguito dalla Francia (1.726) e dal Brasile (1.676). Nel ranking femminile dove comanda la nazionale Usa seguita da Germania e Francia, le nostre ragazze, qualificate ai mondiali, vanno un po' meglio e occupano il sedicesimo posto.
Nazionale, Mancini – Con la vittoria di sabato sera (2-0 alla Finlandia a Udine) la Nazionale di Roberto Mancini è arrivata alla sua partita numero 10. Finora, ne ha vinte quattro, perse due (con Francia e Portogallo) e pareggiate quattro. Ha segnato 10 gol (con 10 giocatori diversi) e ne ha subito sei. Non prende gol da quattro partite. Mancini è il 52esimo Commissario Tecnico della Nazionale italiana dal 1910 a oggi. Ovviamente, dovremo giudicarlo alla fine, anche perché Mancini ha preso gli azzurri nel loro momento peggiore dopo l'incubo Svezia. Finora, Roberto ha vinto il 40% delle partite disputate dai suoi azzurri. Una percentuale sicuramente destinata a crescere già martedì con il Liechtenstein.Tra i grandi ct, vanno ricordate le percentuali di Pozzo (68,97% di vittorie su 87 partite), Mondino Fabbri (62,07% macchiata dalla sconfitta con la Corea del Nord ai mondiali inglesi del 1966), Ferruccio Valcareggi (51,85%), Enzo Bearzot (45,45%, non tra le migliori ma vinse il titolo mondiale nel 1982), Azeglio Vicini (59,26%), Arrigo Sacchi (64,15%), Cesare Maldini (50%), Dino Zoffi (47,83%), Giovanni Trapattoni (56,82%), Roberto Donadoni (56,52%) Marcello Lippi (46,42%), Cesare Prandelli (41,07%), Antonio Conte (56%). Paradossalmente, i numeri di Giampiero Ventura (9 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte in 16 partite con una percentuale di successi del 56%) non sono tra i peggiori. Ma su di lui peserà sempre l'incubo della notte di San Siro (0-0 con la Svezia) e dell'eliminazione dai mondiali.
Nazionale, il decennio – Si diceva di come è precipitato il ranking della nostra nazionale (18esima al mondo) negli ultimi anni. Dal 1910 a oggi, l'Italia ha giocato 814 partite vincendone 428 (52,58%) pareggiandone 224 (27,5%) e perdendone 162 (19,9%). E negli ultimi dieci anni? La Nazionale ha giocato mediamente una dozzina di partite a stagione. Dal 2008/2009 a oggi, sono 136 partite con 62 vittorie (appena il 45,6%), 28 sconfitte (20,58%) e 46 pareggi (33,8%). Come si vede, le vittorie sono scese largamente sotto il 50 per cento, le sconfitte sono aumentate di poco e sono cresciuti di molto i pareggi. E manco a farlo apposta, è un pareggio (quello di Milano con la Svezia che ci ha buttato fuori dal mondiale). Nelle undici stagioni prese in considerazione ce ne sono due "negative" (evento rarissimo per la nazionale in maglia azzurra): 2013-2014 (allenatore Prandelli) con 3 vittorie, 4 sconfitte e 6 pareggi (14 gol fatti e 15 subiti) e la 2017-18 (tra Ventura, Di Biagio e Mancini) con 3 vittorie, 4 sconfitte e 3 pareggi con 8 gol fatti e 13 subiti. Psicologicamente comprensibile.
I gol in Europa – Campionati fermi. E' il momento buono per fare il punto sulla prolificità dei 4 pareggi e 3 sconfitte in 16 partite e una percentuale del 56%cinque maggiori tornei europei. Quello nel quale sono state segnate più reti è la Champions League inglese con 869 gol in 299 partite (la Premier è arrivata alla 31esima giornata con una decina di gare da recuperare). La media (2,89 reti a gara) però, non è la più alta. Il primato spetta alla Bundesliga tedesca (l'unico a 18 squadre) dove sono stati segnati 729 gol in 234 partite (media di 3,11). La Serie A è al terzo posto con 756 reti 279 partite (2,71 di media). La media è la terza migliore degli ultimi dieci anni. Solo nel 2016-17 (2,96 reti a gara) e nel 2013-14 (2,72) si segnò di più. Quarto posto per la Liga spagnola con 711 marcature in 280 gare (2,53 di media) e quinta la Ligue 1 francese con 710 segnature in 290 partite (2,44 di media).
Calcio femminile – Allianz Stadium al completo per Juventus-Fiorentina di calcio femminile. Quasi 40 mila persone hanno assistito alla partita clou del campionato di serie A delle donne (vinta dalle bianconere per 1-0 con gol di Pedersen e grande spettacolo). E' un fatto storico, epocale. I biglietti erano gratuiti, ma il record precedente era di circa 14mila spettatori. Vuol dire che il calcio femminile piace e cresce. E qualche giorno fa al Wanda Metropolitan di Madrid, c'erano 60.739 persone a vedere Atletico Madrid-Barcellona della serie A donne spagnola. Ormai il calcio femminile è calcio professionistico e il fatto che diverse società di serie A (Juve, Fiorentina, Milan, Roma, Atalanta, Chievo) abbiano la squadra femminile e ci stiano investendo, è un dato importante. Come si diceva, la nazionale rosa ha un ranking migliore di quella maschile (16esima contro 18esima al mondo) e il fatto che vada ai mondiali di Francia (7 giugno-7 luglio di quest'anno) è un altro segnale molto importante. Dal 2016 a oggi le ragazze di Milena Bertolini hanno giocato 26 partite: ne hanno vinte 19, pareggiate 3 e perse 4 (con Cina, Russia, Germania e Belgio e sempre di misura). Sono davvero una bella realtà.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata