I dieci eventi sportivi del 2018. I transalpini troppo forti per tutti quanti e Mbappé "miglior giovane del torneo". Che sia lui il prossimo "Pallone d'oro"?
Allez les Bleus! Risuona forte l'inno francese allo stadio Luzhniki di Mosca, sotto il diluvio che ha inondato la capitale russa al termine della finale dei Mondiali vinti dalla Francia (e i più sofferti della storia calcistica italiana). Il bagnatissimo presidente Emmanuel Macron, insieme a quelli di Russia e Croazia, Vladimir Putin e Kolinda Grabar-Kitarović, premiano le nazionali allenate da Didier Deschamps e Zlatko Dalić. È proprio Macron a dare la coppa a Hugo Lloris, portiere francese di proprietà del Tottenham, che insieme ai suoi compagni la alza festante al cielo. È la vittoria di una squadra composta dalla saggezza dei più esperti (il già citato Lloris, l'ex milanista Rami, il romanista Nzonzi o l'attaccante del Chelsea Giroud) e dal talento esplosivo di giovani come Pogba, Griezmann e Mbappé, giocatori tra i più forti in circolazione e destinati a rimanere nell'Olimpo del calcio ancora per molti anni.
E proprio Kylian Mbappé è il giocatore che ha stupito più di tutti: colpi da genio, corsa, tiri esplosivi. Quattro gol in sette partite e qualità che non sono passate inosservate, tanto che il numero 10 dei Bleus è stato premiato come "il miglior giovane del torneo". Che sia lui il prossimo vincitore del "Pallone d'oro" dopo i 10 anni di egemonia Messi-Ronaldo? Una vera e propria macchina da guerra nonostante i soli 19 anni d'età. Il Psg è riuscito ad aggiudicarselo dal Monaco nel 2017, in prestito con diritto di riscatto fissato a 180 milioni (bonus compresi). La squadra di Parigi si sta già sfregando le mani per l'affare fatto.
Avvio blando. Per la nazionale francese l'avvio è contenuto, ma brillante. Prima la vittoria sull'Australia per 2-1 con a segno Griezmann e Behich (autogol), quindi il successo di misura sul Perù per 1-0 con la rete decisiva di Mbappé al 34'. Il pass per gli ottavi è già strappato con una giornata d'anticipo e poco importa l'unico pareggio del Mondiale contro la Danimarca (0-0).
Nel turno successivo a farne le spese è la confusionaria Argentina di Jorge Sampaoli. Un 4-3 a suon di gol, nella partita forse più bella della manifestazione. Segnano Griezmann da rigore (13') e Angel Di Maria a fine primo tempo. Nella ripresa, dopo il vantaggio a sorpresa dei sudamericani con Mercado (48'), la Francia si scatena: prima segna Pavard (57') con un gol al volo fantastico, poi è il momento del Mbappé show con due reti in quattro minuti (64' e 68'). A nulla serve il gol di Aguero al 93'.
Dopo le vittorie per 2-0 su Uruguay (reti di Varane e Griezmann) e Belgio (1-0, gol di Umtiti),il trionfo in finale sulla Croazia. Nel primo tempo i transalpini passano in vantaggio con l'autogol di Mandzukic (18'), e ribaltano il pari di Perisic (28') con il rigore di Griezmann (38'). Nella ripresa Pogba (59') e Mbappé (65') chiudono i conti, prima del definitivo 4-2 di Mandzukic quattro minuti dopo, per l'errore grave di Lloris. La Francia vince e convince. Se le premesse sono quelle del Mondiale, la nazionale di Deschamps è destinata a stupire per tantissimi anni.
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