Il tecnico studia una squadra pronta a tutto pur di espugnare San Siro
"In difesa giochiamo a due, senza terzini…", praticamente così Max Allegri ha concluso la conferenza stampa di presentazione di Inter-Juventus. Una battuta, una provocazione. Forse. Ma anche un'idea concreta provata in allenamento. Perché nella rifinitura di oggi il tecnico bianconero ha effettivamente provato una formazione con due soli difensori centrali e dei terzini dal sapor d'ala: Alex Sandro (ma non è una novità) e Juan Cuadrado.
Ecco che quindi Allegri studia una Juve pronta a tutto pur di espugnare San Siro, anche a sperimentare una formazione a totale trazione anteriore. E se un rischio tira l'altro, c'è anche un tridente composto da Douglas Costa, Mario Mandzukic e Gonzalo Higuain: un tridente, dunque, che avrebbe in Paulo Dybala il grande escluso di questa supersfida. Con la Joya che potrebbe essere seguito a ruota anche da Mehdi Benatia, essendo in questo momento favorita la coppia composta da Daniele Rugani e Andrea Barzagli.
Cambia e ricambia, mischia le carte Allegri. Aspettando di scoprire se la notte porterà la convinzione di andare fino in fondo con questa rivoluzione dell'undici titolare o il consiglio di cambiare il meno possibile. Comunque vada, in ogni caso, nemmeno questa sera sarà decisiva secondo il tecnico bianconero che getta così acqua sul fuoco delle pressioni piombate sulle spalle della sua Juve: "Il campionato non si deciderà domani. Andremo avanti punto a punto fino alla fine, nel calcio possono succedere tantissime cose, basta un episodio, una palla. Io sono convinto che domani giocheremo una grande partita, poi staremo a vedere. Ricordiamo, però, che dopo l'Inter, avremo il Bologna, la Roma, il Verona. E la finale di Coppa Italia. Siamo dentro due obiettivi, e li vogliamo centrare".
La sconfitta interna con il Napoli è stata però seguita da una settimana ricca di voci e di critiche: "È normale che dopo qualche prestazione non bella ci sia qualche mugugno. I tifosi sono venuti per farci sentire la loro vicinanza, ed è stato bello. Riguardo a quanto abbiamo letto in settimana, sono cose che dispiacciono, perché sono senza fondamento e vanno a toccare la professionalità di tutti. Ma adesso chiudiamo il capitolo, voltiamo pagina, perché è l'equilibrio ciò che deve regnare sopra ogni cosa: non eravamo imbattibili prima, non siamo diventati brocchi in una settimana. Semplicemente, ci sono momenti in cui le cose vanno meno bene. E questo è il motivo per cui dobbiamo affrontare questo mese anche con spensieratezza e incoscienza, smettendo di pensare a quanto è accaduto, ma focalizzandoci solo su quel che deve accadere. La monotonia non mi piace…". Di sicuro, monotona non è stata questa stagione della Juve.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata