Per i giallorossi la stracittadina è il primo test post-Barcellona contro i biancocelesti arrabbiati per la sconfitta in Europa League

L'euforia per una notte da leggenda, la delusione per un traguardo che sembrava quasi una formalità. Il destino si è divertito a mettere subito di fronte nel derby due avversarie che dopo gli impegni europei affrontano stati d'animo agli antipodi. Da una parte c'è la Roma galvanizzata dall'impresa con il Barcellona in Champions League, dall'altra una Lazio ferita per il clamoroso rovescio subito con il Salisburgo. Ma gioia e delusione che sia, c'è da accantonarle per gettare anima e corpo in un campionato che vede le due romane dirette avversarie per un posto in Champions. L'attesissima stracittadina di domenica sera potrebbe pesare e parecchio sulla corsa al terzo posto alla quale è iscritta anche l'Inter.

"Ben venga una partita come il derby, perché queste gare si preparano da sole dal punto di vista motivazionale", ha spiegato il tecnico giallorosso Di Francesco. "Bene l'entusiasmo e la consapevolezza di quello che abbiamo fatto ma dobbiamo mettere in campo la stessa determinazione, la stessa cattiveria agonistica e il desiderio di cercare di prevalere in questa gara che secondo me vale più di tre punti. Vale il posto in Champions. Ha un valore doppio. Il derby ha un valore a sè, esula da tutte le altre gare, ma allo stesso tempo è fondamentale per la classifica". "Chi arriva meglio al derby? Le situazioni vengono tutte annullate, è una storia a sé. Spero di essere avvantaggiato ma non sarà così", ha commentato Di Francesco. "È una partita da prendere con le molle. Davanti abbiamo una squadra rabbiosa, dobbiamo pensare che vogliano fare una prestazione come la nostra col Barcellona. Dobbiamo avere la capacità di prepararla allo stesso modo". La perfezione anti-Barça da prendere sempre a modello, anche perché la notte magica di Champions potrebbe rappresentare una svolta non solo alla stagione, ma anche la storia della Roma, chissà: "Lo vedremo più avanti. È stato qualcosa di straordinario, abbiamo raggiunto un qualcosa di inaspettato da parte di tutti ma io sono molto sereno perché questo ci deve dare grande consapevolezza. Questa partita deve dare seguito alla crescita di mentalità, dobbiamo essere bravi tutti a trattare ogni partita allo stesso modo. Questo ci farà diventare sempre più forti".

Primo test post-Barcellona contro una Lazio arrabbiata: "Una squadra di grande fisicità, davanti hanno un giocatore bravissimo ad attaccare la profondità, noi dobbiamo stare veramente attenti a non dare troppo campo agli avversari. Milinkovic e Luis Alberto, sono fortissimi nel fare assist e imbucare gli avversari. La Lazio è la squadra più brava nel mandare in porta i propri giocatori", ha avvertito Di Francesco che non potrà ancora contare sugli infortunati Defrel e Perotti. Regolarmente arruolati invece Manolas e Florenzi.

Sulla sponda biancazzurra c'è un Simone Inzaghi che attende dalla sua squadra un'immediata risposta dopo il flop europeo. "Ci aspetta una partita importantissima per la classifica ed arriverà a due giorni da una profonda delusione, da una qualificazione non arrivata nonostante questa fosse in pugno. Avevamo la partita in mano, senza aver mai rischiato nulla. Nella vita, come nello sport, le delusioni aiutano a crescere, questo accadrà anche per il gruppo. Ci è dispiaciuto molto perché saremmo potuti essere in semifinale, ma sono felice che già da domenica ci attenda una grande partita, la Lazio offrirà una prestazione d'alto livello". L'allenatore dei biancocelesti scuote i suoi puntando sull'orgoglio: "Finora siamo l'unica squadra ad aver alzato un trofeo in Italia. Siamo al terzo posto a lottare per l'accesso alla prossima Champions con squadre costruite per vincere lo scudetto. C'è una macchia profonda che non si può cancellare, ma allo stesso tempo non possiamo guardare indietro. Una macchia non può cancellare otto mesi straordinari di questi ragazzi".

Al tecnico e alla squadra però non sono state risparmiate critiche dopo l'uscita contro gli austriaci. "Sono da tanti anni alla Lazio e sono abituato a queste cose. Se avessimo passato il turno, tutto sarebbe stato diverso: siamo arrivati ai quarti meritando il nostro percorso. I nostri tifosi hanno apprezzato i ragazzi ed il percorso svolto; siamo arrivati a questo punto giocandocela alla grande contro delle corazzate che sarebbero state avanti a noi. Ora si azzera tutto, mancano 7 gare". Suonano la carica in casa biancoceleste anche Ciro Immobile e Marco Parolo ai microfoni della radio ufficiale: "Dobbiamo ripartire a testa alta, insieme", così l'attaccante campano. "Stiamo portando avanti qualcosa di importante e non bisogna buttare quanto fatto nei primi otto mesi della stagione sportiva". "Ripartiamo a testa alta", gli ha fatto eco il centrocampo puntando molto sulla spinta dei tifosi. "Con uno stadio tutto biancoceleste è quasi naturale dare il 100% sul rettangolo di gioco da parte nostra". 

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