Sabato la delicatissima sfida dell'Allianz Stadium

La prima sfida di Primavera arriva sabato, e vede come avversaria la Juventus ma per il Milan la bella stagione è avviata da un pezzo. E ha coinciso con i frutti raccolti dalla paziente ed attenta semina di Gennaro Gattuso.

Arrivato a fine novembre in punta di piedi, con il basso profilo del traghettatore e tra lo scetticismo di una tifoseria depressa dai deludenti risultati della gestione Montella, 'Ringhio' è riuscito a risollevare una squadra in caduta libera trainandola – con un girone di ritorno che viaggia alla stessa media della corazzata Juventus – fino alle pendici della zona Champions e alla finale di Coppa Italia. Senza dimenticare l'avventura europea, interrotta solo da una delle possibili candidate al titolo, lo scafato Arsenal di Wenger. Fedele al suo credo da giocatore, il duro lavoro più dei fronzoli, Gattuso ha ridato ad una squadra un'anima, scolpita dalla personalità e da un'impronta di gioco, e riacceso l'entusiasmo del popolo rossonero. E convinto definitivamente la società che l'uomo nuovo per continuare la scalata e concretizzare il progetto di ritorno nei palcoscenici più prestigiosi può essere un protagonista del Milan vincente di ieri, il ragazzo di Corigliano Calabro. Che del resto nella sua carriera di giocatore qualcosina ha vinto: scudetti, Champions, Mondiale solo per citare i principali. Simbolo in campo e sempre più simbolo anche da allenatore. La posizione in panchina di Gattuso, a suon di risultati ma anche del suo atteggiamento completamente dedito alla causa, si è talmente rinsaldata che ormai il gioco del totonomi che ha sfornato almeno una decina di possibili candidati alla guida della squadra, tra cui Conte, Mancini, Ancelotti, da tempo si è completamente zittito.

In casa Milan si guarda oltre, ad un futuro che prevede ancora Gattuso al timone della squadra. I prossimi giorni, quelli che portano alla delicatissima sfida dell'Allianz Stadium, potrebbero essere decisivi per l'annuncio del rinnovo e il fatto che la 'fumata bianca'- che dovrebbe partorire un contratto fino al 2021 – possa arrivare a stagione non ancora finita, bensì alla vigilia di un aprile decisivo per gli obiettivi, è segnale della grande fiducia che il duo Fassone-Mirabelli ripone nell'allenatore. Lo stesso ad non manca di spendere belle parole per Gattuso, facendo presagire che il rapporto continuerà. "Se torno alla situazione di Natale, quando venivamo da alcune sconfitte brucianti, come quella con il Verona e l'Atalanta, con qualche partita senza un gran gioco, in quel momento si era più sotto un treno che capaci di guardare con ottimismo al futuro", ha ammesso Fassone ai microfoni di Sky Sport. "Poi – ha aggiunto – bisogna riconoscere a Gattuso dei grandissimi meriti, e a Mirabelli che mi ha dato il coraggio di fare la scelta dell'avvicendamento in quel momento. I risultati sono sorprendenti, il clima intorno alla squadra si è assolutamente modificato, c'è ottimismo". Tanto che "è bello arrivare in queste condizioni alla sfida con la Juventus", aggiunge l'ad. Partita che, ovviamente, per il grande ex Bonucci "sarà particolarmente speciale".

Gattuso punto fermo del Milan che verrà, dunque, mentre continuano a rincorrersi le voci riguardanti la proprietà rossonera. Ma Fassone ostenta massima tranquillità. "Il Milan sta facendo un suo processo di crescita partito un anno fa. È ovvio che intorno a noi ci sia una attenzione mediatica straordinaria a livello nazionale e internazionale. Quello che posso dire ai tifosi è che i progetti che sono partiti ad aprile 2017 sono perfettamente in tabella di marcia sia sul piano sportivo che extra sportivo". "La società – sottolinea – sta andando anche meglio rispetto a quelli che erano i budget, con tutti i suoi progetti. Quindi il futuro è rosa. Stiamo gestendo bene la società, ma ci vuole tempo e pazienza. I risultati non arrivano mai al primo anno quando si fanno le rivoluzioni, ma siamo instradati bene e i tifosi possono avere fiducia nel Milan".

Intanto si è nuovamente fermato Andrea Conti, da poco rientrato dopo essere stato fuori sei mesi ed infortunatosi durante l'allenamento: gli accertamenti hanno evidenziato un forte trauma discorsivo al ginocchio sinistro, lo stesso operato lo scorso 16 settembre. Gli esami strumentali e la visita hanno escluso la rottura del legamento crociato anteriore ricostruito, ha fatto sapere il club, e questa è sicuramente una buona notizia, ma quanta sfortuna per il giocatore alla sua prima stagione in rossonero. 

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