Rispetto al calcio più ragionato di Montella ci starà un netto taglio
Un allenatore a tutto tondo, che rifiuta l'etichetta di traghettatore e rivendica con orgoglio le "cento e passa partite in nazioni diverse e in campionati diversi", che lo rendono diverso dai suoi precedessori Seedorf e Inzaghi, rispetto ai quali si augura "di non fare la stessa fine". Si è presentato così a Milanello il nuovo tecnico del Milan Gennaro Gattuso, chiamato a invertire le sorti di una stagione che dalle parti di Via Aldo Rossi si preannunciava come quella del rilancio e che invece finora ha riservato più delusioni che gioie. "È un giorno importante, è una grandissima responsabilità. C'è la consapevolezza che c'è da lavorare, sarà un lavoro duro", sono le parole dall'allenatore promosso dalla Primavera.
Rispetto alle turbolenti avventure precedenti per Gattuso ci sono tutti i presupposti per far bene. "Qui c'è tutto per lavorare. La preoccupazione più grande è quando sono andato all'Ofi Creta e non c'era la società o al Pisa quando non c'era un presidente". L'ex centrocampista si è poi spogliato dei panni del calciatore tutto 'anema e core'. "È riduttivo parlare del Rino Gattuso giocatore, sicuramente lo spirito è rimasto, ma è riduttivo attaccarsi sempre al discorso di grinta e cuore – ha precisato -. Io sono passato da Coverciano, non mi hanno regalato il patentino. E sono andato in giro per studiare. Le partite non si preparano solo con grinta, cuore e cattiveria". Largo quindi al Gattuso pensiero, intenzionato a confermare la difesa a tre e il centrocampo a quattro. I dubbi riguardano invece il reparto offensivo. "Vedremo in avanti, potremmo giocare con due mezze punte o due attaccanti", ha evidenziato 'Ringhio' sottolineando al tempo stesso che "nel calcio bisogna far fatica".
Rispetto al calcio più ragionato di Montella ci starà un netto taglio. "Vincenzo ama il palleggio e il partire dal basso, negli ultimi 20-30 metri dobbiamo verticalizzare con i movimenti degli attaccanti per andare a sorprendere gli avversari". Guardare la classifica per ora non rientra nei piani del neo tecnico, già concentrato sull'esordio di domenica a Benevento. "E' come una finale di Coppa del Mondo – ha annunciato – Vivo alla giornata, devo pensare partita per partita". Nonostante ciò, Gattuso non si sente affatto "un traghettatore". "Lo dicono i punti (72) e le partite (24) che ci sono – ha tagliato corto il tecnico rossonero -. Serve una consapevolezza maggiore, ho giocato tantissimi anni a San Siro. Se non stai bene mentalmente, fisicamente, è uno stadio in cui la palla comincia a scottare. È importante riuscire a dare qualcosa di più a livello mentale ai ragazzi, questa è la priorità oggi". Nelle parole di Gattuso non c'è la paura di bruciarsi come accaduto ad altri suoi colleghi nel passato. "Cercherò di sfruttare al massimo questa chance, chi mi conosce sa che non sono un calcolatore – ha sottolineato -. Voglio vivere la mia vita da protagonista. Come mi sento? Vivo, sono uno che sente molto le partite. Quando scendo in campo sento lo stesso formicolio di quando giocavo". I vertici del Milan sperano che il nuovo tecnico possa trasmettere alla squadra proprio questa scossa.
"Conosco la squadra che abbiamo fatto. Rino ha delle caratteristiche importanti nel trasmettere non solo il Dna del Milan, ma anche dei concetti che a me piacciono tantissimo – ha evidenziato il ds Massimiliano Mirabelli -. Qualcuno pensa che sia inesperto, io penso che sia un allenatore che ci potrà dare qualcosa di importante. Speriamo che con la sua voglia, determinazione e competenza possa tirar fuori quelle qualità che tutti noi conosciamo e che tutti i giocatori possano dare il 100% del loro valore". L'ad Marco Fassone, invece, è tornato sull'esonero di Vincenzo Montella. "È stata una decisione sofferta per il rapporto che si è creato – ha precisato -. Sembra passata un'era tra l'entusiasmo di luglio ed agosto e il clima che c'è oggi". Una scelta però inevitabile dato che "il cielo non era tanto sereno su Milanello e sul Milan. La stagione è nata male", ha ammesso l'ad rossonero, che nei confronti di Montella ha rivolto "soltanto un ringraziamento, non c'è la volontà di entrare in merito agli errori – ha concluso -. Se ci sono stati li abbiamo commessi tutti. Si è persa sicuramente un'opportunità importante per noi e per lui. Ora si volta pagina". Con un altro allenatore e un nuovo progetto tecnico.
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