Un giusto pareggio a reti bianche all'Olimpico

Nel girone di ferro comprendente pure il Chelsea la Roma e l'Atletico Madrid lasciano al futuro il loro destino. Troppa l'importanza della posta in palio per compiere un passo falso. Ne esce un giusto pareggio a reti bianche dove entrambe hanno le loro occasioni per portare a casa l'intera posta in palio ma, allo stesso tempo, non danno l'impressione di spingere in fondo sull'acceleratore per non correre il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano.

Dopo tre minuti di timido possesso palla romanista l'Atletico mette la testa avanti. Cross teso di Filipe Luis per l'inserimento di Saul il cui piatto sfiora il palo. Come da tradizione del 'cholismo' i Colchoneros si difendono con tutti gli uomini alle spalle del pallone e cercano di ripartire velocemente. Il compito di accendere la luce nelle feroci ripartenze è sempre di Saul con Griezmann pronto a trasformare in oro tutto ciò che gli capita a tiro. Al 25' il francese si gira e spara verso la porta, fuori di poco. La Roma dal canto suo prova a districare la matassa passando per le fasce. Quella che funziona meglio è la sinistra del tandem Kolarov-Perotti. Proprio quest'ultimo alla mezzora ci prova da distanza siderale, alto. Contro una squadra così chiusa come l'Atletico i calci da fermo sono occasioni d'oro.

Ed è proprio su una punizione al 32' che la Roma ha l'occasione più ghiotta del primo tempo. Kolarov batte verso il limite dell'area dovè è pronto Nainggolan. Il tiro del belga, passa fra una selva di gambe ma Oblak c'è. Come un cobra che attende paziente per morsicare la sua preda sul ribaltamento di fronte l'Atletico va a pochi centimetri dal gol. A negare la gioia del vantaggio a Koke, con Alisson battuto, è una scivolata in stile hockey su ghiaccio di Manolas sulla linea di porta. Prima dell'intervallo c'è ancora spazio per il primo acuto di Dzeko: la mira del bosniaco, da buona posizione, è difettosa.

 

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