La differenza tra la squadra di Lopetegui e quella di Ventura è stata subito evidente
Niente da fare, la Spagna continua a essere più forte dell'Italia. Anche la sfida del Santiago Bernabeu lo ha ribadito e così gli azzurri dovranno verosimilmente passare attraverso i play off per accedere al Mondiale di Russia. La sconfitta contro le Furie Rosse scava un solco, non solo in classifica. Soprattutto, costringe Gian Piero Ventura a rivedere i suoi piani: contro Isco – l'eroe della serata – e compagni, la Nazionale ha mostrato molti limiti. Troppi per sognare in grande.
Come era prevedibile, Spagna-Italia si è rivelata subito una corrida. Del resto, c'era in gioco la qualificazione diretta al Mondiale di Russia e, quindi, nulla poteva essere banale o scontato. Non a caso, dopo appena tre minuti, Verratti è stato ammonito per un fallo su Busquets, mentre dopo otto Sergio Ramos ha fatto venire i brividi a Buffon con una punizione dal limite. Insomma, una partita senza un attimo di respiro, con la Spgana che ha scelto di schierare Asensio e tenere in panchina Morata, con Villa nella veste di falso nueve; con l'Italia agganciata al 4-2-4, sistema di gioco molto coraggioso studiato e promosso dal ct Ventura per tentare il colpo al Santiago Bernabeu.
Al 12' altra punizione da fuori area e altro cartellino giallo, assegnato a Bonucci. Ma stavolta la trasformazione di Isco è stata perfetta, con Buffon che è sembrato non prontissimo nell'intervento. Il vantaggio spagnolo ha ulteriormente sbilanciato il match a favore della squadra di Lopetegui, che aveva iniziato alla sua maniera, cioè con un esagerato, strutturato possesso palla. Il primo squillo degli azzurri è arrivato dopo 22 minuti, con una capocciata di Belotti che ha costretto De Gea a compiere un miracolo. Al 26', però, su un cross di Koke un colpo di testa di Piqué ha rischiato di chiudere con largo anticipo la contesa. Lo svantaggio ha messo l'Italia nella spiacevole situazione di dover agire con troppa ansia e, al contrario, la Spagna nella condizione di gestire.Al 37', su un errore in disimpegno, Carvajal ha avuto la chance per raddoppiare (provvidenziale la deviazione di Bonucci), errore che ha mandato Ventura su tutte le furie. E' stato il preludio della doppietta di Isco (42'), un sinistro dal limite che ha infilato Buffon e praticamente scritto l'epitaffio della contesa.
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