"Ci hanno trattati come se il nostro autobus fosse stato colpito da una lattina di birra" e non da una bomba
La decisione di far giocare l'incontro di Champions League tra Borussia Dortmund e Monaco solo 23 ore dopo l'attentato dinamitardo contro la squadra tedesca è stata "una decisione disumana". Lo ha detto l'allenatore del Borussia Thomas Tuchel, spiegando che la sua squadra avrebbe avuto bisogno di più tempo per superare lo shock causato dall'attacco, in cui il difensore Marc Bartra ha riportato una ferita a un braccio non grave, ma che ha richiesto un intervento chirurgico. Tuchel ha detto che la sua squadra si è sentita impotente dopo la decisione di giocare e non è stata coinvolta nella decisione: "Nessuno era pienamente consapevole quello che era successo in quel momento". Tuchel ha puntato il dito contro la Uefa: "Ci hanno trattati come se il nostro autobus fosse stato colpito da una lattina di birra" e non da una bomba.
Il centrocampista del Borussia Nuri Sahin ha accusato la federazione di non trattare i giocatori come esseri umani. Sahin ha spiegato di essere rimasto "inorridito" quando ha visto la moglie e il figlio di fronte a casa al ritorno dopo l'attacco di martedì sera. E di aver capito che "il calcio professionistico è importante" e un evento come la Champions League doveva andare avanti, ma "era estremamente difficile oggi. Non siamo riusciti a pensare al calcio fino calcio d'inizio". Anche la leggenda ed ex capitano della nazionale tedesca Lothar Matthaeus ha criticato la decisione di giocare, definendola "incomprensibile" e basata su ragioni "non accettabili".
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