I nerazzurri tentano di rialzarsi dopo lo scivolone di Crotone

Non sono tardate ad arrivare le prime conseguenze dopo la clamorosa sconfitta dell'Inter in campionato contro il Crotone. All'indomani delle dure parole del ds Piero Ausilio, che ha definito "presuntuosi e arroganti" i ragazzi scesi in campo allo 'Scida', Stefano Pioli non è stato da meno ricorrendo alla mano pesante nei confronti della sua squadra, annullando il giorno di riposo odierno e anticipando di un giorno (giovedì) il ritiro in vista del derby di sabato alle 12.30. Per quella che, dopo il pareggio con il Torino e le sconfitte in fila contro Sampdoria e Crotone, è diventata una sfida cruciale nella lotta per l'Europa League.

A secco di vittorie da tre giornate i nerazzurri non possono infatti più permettersi di sbagliare. Non lo consente il settimo posto attualmente occupato dai lombardi, scavalcati nell'ultimo turno di campionato anche dal Milan, così come l'impegnativo calendario che attende la squadra. Dopo la stracittadina infatti l'Inter affronterà al 'Franchi' la Fiorentina, che con tutta probabilità si giocherà le ultime chances europee in un vero e proprio dentro o fuori, per poi ricevere a San Siro il Napoli, la terza forza del campionato ancora in corsa per raggiungere il secondo posto attualmente occupato dalla Roma. Un trittico complicato che deciderà con tutta probabilità il destino di Stefano Pioli, di nuovo in bilico dopo le ultime deludenti prestazioni, così come quello di molti giocatori nerazzurri, chiamati a non fallire l'obiettivo Europa League per non rendere disastrosa una stagione sicuramente al di sotto delle aspettative.

Nel momento più difficile della gestione Pioli sono destinate a far discutere poi le dichiarazioni dell'ex tecnico nerazzurro Roberto Mancini, tornato a parlare del suo addio in estate. "Non mi sono sentito maltrattato, è stata una mia decisione. Purtroppo ero nel mezzo di quel caos che c'è stato tra luglio ed agosto e non si capiva bene – ha raccontato in un'intervista a Sky Sport – Mi è dispiaciuto molto, quando torni in un posto in cui hai vinto speri di rivincere. Poi è chiaro che ci vuole un po' di tempo. Penso che l'Inter sia un'ottima squadra, con ottimi giocatori. Non so se si può dire lo stesso dei dirigenti", la frecciata finale dell'allenatore di Jesi. Adesso però in casa nerazzurra non è più tempo di pensare al passato o a quello che verrà l'anno prossimo. Rimane solo un derby da giocare per provare a salvare la stagione.

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